La rassegna stampa della manifestazione del 24 settembre 2011 a Roma

 

Sabato 24 settembre 2011, 14.04
QUIRINALE: NAPOLITANO RICEVE ' TRENO DONNE PER COSTITUZIONE'
(AGI) - Roma, 24 set - E' stata ricevuta questa mattina al
palazzo del Quirinale una delegazione del "Coordinamento del
treno delle donne per la Costituzione" che ha consegnato una
lettera al Presidente della Repubblica sui contenuti della
odierna iniziativa a Roma.(AGI)  241401 SET 11
sabato 24 settembre 2011, 14.06 

QUIRINALE: RICEVUTA DELEGAZIONE DEL TRENO DONNE PER LA COSTITUZIONE
(ASCA) - Roma, 24 set - E' stata ricevuta questa mattina al
palazzo del Quirinale una delegazione del '' Coordinamento
del treno delle donne per la Costituzione'' che ha
consegnato una lettera al Presidente della Repubblica sui
contenuti della odierna iniziativa a Roma.
Lo rende noto un comunicato del Quirinale.
  241403 SET 11 
sabato 24 settembre 2011, 14.18 

QUIRINALE: RICEVUTA DELEGAZIONE' TRENO DONNE PER COSTITUZIONE'
(ANSA) - ROMA, 24 SET - E' stata ricevuta questa mattina al
palazzo del Quirinale una delegazione del ' coordinamento del
treno delle donne per la Costituzione' che ha consegnato una
lettera al Presidente della Repubblica sui contenuti della
odierna iniziativa a Roma. Lo comunica una nota della Presidenza
della Repubblica.
(ANSA).  24-SET-11 14:13

QUIRINALE. RICEVUTA DELEGAZIONE TRENO DONNE PER LA COSTITUZIONE
(DIRE) Roma, 24 set. - E' stata ricevuta questa mattina al
palazzo del Quirinale una delegazione del ' Coordinamento del
treno delle donne per la Costituzione' che ha consegnato una
lettera al presidente della Repubblica sui contenuti della
odierna iniziativa a Roma. Lo rende noto un comunicato del
Quirinale.  ( Dire 14:14 24-09-11 
 
(RPT) QUIRINALE: NAPOLITANO RICEVE ' TRENO DONNE PER COSTITUZIONE' = 

QUIRINALE: NAPOLITANO RICEVE ' TRENO DONNE PER COSTITUZIONE'
(AGI) - Roma, 24 set. - E' stata ricevuta questa mattina al
palazzo del Quirinale una delegazione del "Coordinamento del
treno delle donne per la Costituzione" che ha consegnato una
lettera al Presidente della Repubblica sui contenuti della
odierna iniziativa a Roma. (AGI)  Lam/Gal  241421 SET 11 
QUIRINALE: DA COORDINAMENTO TRENO DONNE COSTITUZIONE LETTERA A NAPOLITANO
ROMA (ITALPRESS) - E' stata ricevuta questa mattina al palazzo del Quirinale una delegazione del "Coordinamento del treno delle donne per la Costituzione" che ha consegnato una lettera al presidente della Repubblica sui contenuti della odierna iniziativa a Roma.
(ITALPRESS 24-Set-11 14:20 )


A ROMA ' TRENO DELLE DONNE', ' PAPI VATTENE'
POST-IT SULL' INSTALLAZIONE DI CECCHINI,' DIFENDIAMO COSTITUZIONE'
(ANSA) - ROMA, 24 SET - Hanno provato a circondare il
Parlamento '' in difesa della Carta Costituzionale''. E' arrivato
stamattina a Roma il '' Treno delle donne per la Costituzione'',
iniziativa promossa da dieci associazioni femministe alla quale
hanno aderito altri movimenti.
Alcune manifestanti hanno provato a scavalcare le transenne
per poter esprimere il proprio disappunto con un girotondo
attorno alla colonna di Marco Aurelio ma sono state bloccate
dalle forze dell' ordine. Rappresentanti del '' Movimento donne
futuriste'' si sono fermate davanti all' installazione di
Graziano Cecchini attaccando diversi post-it rivolti al
presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
'' Brindiamo alla patonza'', '' Io maggiorata? Si' ma nella
dignita''' o '' Papi vattene'' sono alcuni dei messaggi inviati
'' virtualmente'' al premier. Un' altra rappresentanza del '' Treno
delle donne'' e' stata ricevuta al Quirinale. Durante l' incontro
le manifestanti hanno consegnato una lettera indirizzata al
presidente della Repubblica. (ANSA).

QUIRINALE: NAPOLITANO RICEVE ‘TRENO DONNE PER COSTITUZIONE’
(AGI) - Roma, 24 set. - E’ stata ricevuta questa mattina al palazzo del Quirinale una delegazione del “Coordinamento del treno delle donne per la Costituzione” che ha consegnato una lettera al Presidente della Repubblica sui contenuti della odierna iniziativa a Roma. (AGI) Lam/Gal
 http://www.spier.it/index.asp
NOTIZIE      http://www.spier.it/index.asp
giovedì 22 settembre 2011

Tutte sul treno... per la Costituzione

In viaggio alla volta di Roma per presidiare il Parlamento e dire forte e chiaro che la “Costituzione non si tocca”. Sabato 24 settembre, il coordinamento regionale delle pensionate dello Spi-Cgil ha aderito al “Treno delle donne per la Costituzione” (http://www.trenodelledonneperlacostituzione.it/) , l’iniziativa nazionale promossa dalla Rete delle donne siciliane per la rivoluzione gentile.

 http://roma.repubblica.it/cronaca/2011/09/24/foto/treno_donne-22172830/1/

 http://www.youtube.com/watch?v=4hrml8E13zk&feature=share

 

Il treno delle donne
per difendere la Carta

di Daniela Amenta
treno donne e carta
Sono arrivate a bordo dei treni, in memoria (forse) di quel viaggio epico a Reggio Calabria. Ma questa volta il percorso è stato al contrario. Dalla Sicilia, soprattutto, dov’è partita l’idea di una «rivoluzione gentile»: un treno in difesa della Costituzione. Così, le donne si sono rimesse in moto, per la terza volta in pochi mesi. E ieri sono arrivate a Roma per circondare il Parlamento. Una catena umana simbolica in difesa delle fondamenta della Repubblica e della democrazia. Non erano tantissime ma così determinate da sembrare molte di più, con quella forza sperimentata nelle piazze e nelle mille battaglie per conquistare i diritti e la consapevolezza.


FOTOGALLERY


Eccole, si riconoscono da lontano: hanno fischietti, ombrellini, qualcuna un foulard tricolore. Determinate, arrabbiate, con la Costituzione in mano. Indignate dagli attacchi costanti alla Carta, da un capo del Governo che «se ne fa otto» per volta e prevede «il giro della patonza» per i suoi ospiti. La maggioranza cresciuta a «pane e a rose» nelle reti femminili. Alcune giovanissime informate attraverso il tam tam sul web, i post condivisi su Facebook. Dall’Udi a Se non ora quando, dai centri sociali allo Spi Cgil. Cento associazioni in totale, cento voci di libertà. Davanti a Palazzo Chigi, qualcuna ha provato a scavalcare le transenne per circondare la colonna di Marc’Aurelio. Un girotondo simbolico che è rimasto nelle intenzioni. Respinte dalle forze dell’ordine, hanno urlato forte. Mentre partivano gli slogan contro Papi, una delegazione di donne è stata ricevuta in Quirinale. E ha lasciato una lettera per il presidente della Repubblica. Se non a lui a chi?, si diceva in piazza.

Fare rete
Autorganizzate, spesso in contatto attraverso la Rete, ancora una volta sono state le donne a dare voce al disagio di questa Italia in affanno, schiacciata tra un futuro incerto e un esecutivo al capolinea. L’idea, come detto, è partita dalle militanti della «Rivoluzione gentile» in Sicilia e poi si è estesa a macchia d’olio. Le promotrici spiegano: «Abbiamo sentito il bisogno di aggregarci per affrontare insieme le grandi sfide di questo Paese oramai senza bussola e che rischia di disintegrarsi se solo le proposte di modifiche costituzionali avventate dovessero essere portate a compimento». Così, ieri a Roma, c’erano le pensionate dello Spi-Cgil dell’Emilia Romagna con Mila Cilioni in testa. «Noi pensionate – ha spiegato la segretaria regionale – vogliamo l’attuazione totale dell’articolo 1 della Costituzione, vogliamo che i nostri figli, i nostri nipoti, i giovani uomini e le giovani donne siano messi in condizione di concorrere alla vita della società, di coltivare un sogno di futuro e di dare il loro contributo alla realizzazione di un Paese democratico».

In piazza Colonna c’era anche Graziano Cecchini, specializzato in azioni «futuriste» (ricordate l’acqua di Fontana di Trevi colorata di rosso? E le migliaia di palline a Trinità dei Monti? Sue «performance») che ha realizzato un muro in Domopack dove le donne del Treno per la Costituzione hanno attaccato i messaggi rivolti al premier. Tra i tanti un bigliettino giallo che recitava «Io maggiorata? Sì, ma nella dignità». Nel pomeriggio le donne e gli uomini per la Costituzione si sono spostati in piazza Santissimi Apostoli per incontrarsi, parlare. Uno ad uno, sul palco, in difesa degli articoli della Carta sott’attacco. E di notte, ripiegate le bandiere e gli striscioni, di nuovo in treno. Di nuovo in viaggio: in lungo e in largo per tutelare quest’Italia maltrattata.
24 settembre 2011
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  • Corriere della Sera

Il governo Lo scontro Le proteste

Carta, il «Treno rosa» ricevuto al Quirinale


ROMA - Ieri mattina hanno provato a circondare il Parlamento «in difesa della Carta costituzionale» per esprimere il proprio disappunto nei confronti dell' esecutivo in carica attraverso un girotondo. Ma sono state fermate quasi subito dalle forze dell' ordine. Erano le manifestanti del «Treno delle donne per la Costituzione», un' iniziativa che è stata promossa da svariate associazioni e da numerosi movimenti femminili. Le rappresentanti del movimento si sono quindi fermate davanti all' installazione di Graziano Cecchini attaccando post-it simbolicamente rivolti al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi con frasi del tipo: «Brindiamo alla patonza», «Io maggiorata? Sì ma nella dignità», «Papi vattene». Un piccolo gruppo del «Treno delle donne», successivamente, è stato ricevuto anche al Quirinale e ha consegnato una lettera indirizzata al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Nel pomeriggio di ieri, c' è poi stata una manifestazione in piazza Santi Apostoli, sempre a Roma, con, tra gli altri, Silvia Calamandrei e i costituzionalisti Michele Ainis e Paola Marsocci. RIPRODUZIONE RISERVATA

Pagina 8
(25 settembre 2011) - Corriere della Sera
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Comitato Per le Pari Opportunità Ministero per gli affari esteri


ALENDARIO PROSSIMI EVENTI
grazie a Server Donne di www.women.it
e http://www.casainternazionaledelledonne.org/

Pubblichiamo in questa pagina tutti quegli eventi che ci sembrano degni di nota. E' sempre gradita la segnalazione dei nostri lettori.


separatore riccio
Roma. Treno delle donne per la Costituzione.
Un treno carico di donne provenienti dal nord d’Italia, e l’altro partito dalla Sicilia si congiungeranno a Roma il 24 settembre per manifestare in Difesa della Costituzione repubblicana circondando il Parlamento.
Davanti alla proposta di Legge, presentata di recente alla Camera, per modificare l’Articolo 1 della Costituzione, le Donne della società civile si sono immediatamente mobilitate in un’iniziativa, che ha trovato la pronta adesione di numerose associazioni e gruppi organizzati (dalla Rete Viola all’Onerpo, dal Forum Ambientalista all’Aidos, dall’Udi all’Arcidonna, dai Centri Antiviolenza all’Associazione per la Democrazia Costituzionale).
 
Il 24 settembre manifestazione a Roma.

Prima pagina: Ansa.it Il sito Internet dell'Agenzia ANSA

|Roma: un muro in 'domopack', 'Premier vada a casa'

Performance inscenata davanti a Palazzo Chigi dai 'futuristi carbonari' FOTO

24 settembre, 21:36

Un 'muro trasparente' lungo 20 metri e alto quasi due, esposto sul marciapiedi tra via del Corso e piazza Colonna Un 'muro trasparente' lungo 20 metri e alto quasi due, esposto sul marciapiedi tra via del Corso e piazza Colonna
Roma: un muro in 'domopack', 'Premier vada a casa' ROMA  - Un muro trasparente di 'domopack' con due sagome di cartone, che rappresentano ragazzi italiani, per "chiedere al premier di andare a casa". E' la performance inscenata davanti a Palazzo Chigi dall'artista futurista Graziano Cecchini, lo stesso che tempo fa colorò di rosso l'acqua della Fontana di Trevi. Sul 'muro trasparente', lungo 20 metri e alto quasi due ed esposto sul marciapiedi tra via del Corso e piazza Colonna, c'é la scritta "Non perdere, dimettiti", ma a questa alcuni passanti stanno aggiungendo, incollando sul nastro trasparente, dei bigliettini con le proprie scritte di protesta. "Questa performance - ha spiegato Cecchini - è in sostegno delle donne, ma anche perché è ora di dire basta. Se si deve dare ascolto ai mercati, questi ultimi impongono che il premier debba andare a casa".

A ROMA 'TRENO DELLE DONNE', 'PAPI VATTENE' 
- Hanno provato a circondare il Parlamento "in difesa della Carta Costituzionale". E' arrivato stamattina a Roma il "Treno delle donne per la Costituzione", iniziativa promossa da dieci associazioni femministe alla quale hanno aderito altri movimenti. Alcune manifestanti hanno provato a scavalcare le transenne per poter esprimere il proprio disappunto con un girotondo attorno alla colonna di Marco Aurelio ma sono state bloccate dalle forze dell'ordine. Rappresentanti del "Movimento donne futuriste" si sono fermate davanti all'installazione di Graziano Cecchini attaccando diversi post-it rivolti al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. "Brindiamo alla patonza", "Io maggiorata? Sì ma nella dignità" o "Papi vattene" sono alcuni dei messaggi inviati "virtualmente" al premier. Un'altra rappresentanza del "Treno delle donne" è stata ricevuta al Quirinale. Durante l'incontro le manifestanti hanno consegnato una lettera indirizzata al presidente della Repubblica.



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Un treno di donne per difendere l'articolo 1

Arrivano sabato a Roma da tutt'Italia le militanti di una rivoluzione "gentile". Nei loro piani l'invasione del Parlamento. Per ribadire che la Costituzione è intoccabile. Dall'Emilia-Romagna la partecipazione delle pensionate dello Spi

Il sito internet dell'iniziativa
23 SET. 2011 - Difendere la Costituzione, a partire dall'articolo uno. E' l'obiettivo della prossima tappa di una rivoluzione che si dichiara "gentile". Un'aggettivo che ai tempi nostri ricorda la candeggina. Le rivoluzionarie in questione, in effetti, sono tutte donne. Ma di dilemmi di come far tornare bianca una camicia, in testa non ne hanno. Ciò che vogliono è ribadire che la Carta costituzionale non si tocca, specie nella sua prima parte. Per questo hanno organizzato "Il treno delle donne in difesa della Costituzione".

I convogli
in realtà sono tanti, e in partenza da tutt'Italia. L'idea è venuta alla rete dalle Donne siciliane per la Rivoluzione Gentile. "Abbiamo sentito il bisogno di aggregarci per affrontare insieme le grandi sfide di questo Paese oramai senza bussola e che rischia di disintegrarsi se solo le proposte di modifiche costituzionali avventate dovessero essere portate a compimento", si legge sul sito internet dell'evento, cliccatissimo in queste ultime ore, tanto da bloccarsi ripetute volte.

Sul treno
in partenza dall'Emilia-Romagna ci sono anche le pensionate del sindacato Spi-Cgil regionale. La destinazione, come per tutti, è Roma, dove è previsto un corteo, ma soprattuto l'invasione della piazza davanti al Parlamento. Non prima, però, di aver bussato la porta del Quirinale. Qui a mezzogiorno e mezza è previsto l'incontro col Garante della Costituzione.

“Noi pensionate – dice Mina Cilloni, segretaria regionale e coordinatrice delle pensionate dello Spi Emilia-Romagna – vogliamo l’attuazione totale dell’articolo 1 della Costituzione, vogliamo che i nostri figli, i nostri nipoti, i giovani uomini e le giovani donne siano messi in condizione di concorrere alla vita della società, di coltivare un sogno di futuro e di dare il loro contributo alla realizzazione di un Paese democratico”. “Per questo – continua – saremo in piazza e concorreremo a costruire un cerchio umano attorno al Parlamento a difesa dei fondamenti costituzionali”.

http://www.libera.tv/videos/1708/non-perdiamo-la-costituzione.html  

Il Cambiamento 
NEWS » Donne per il cambiamento

"Difendiamo la Costituzione", il treno delle donne a Roma

23 Settembre 2011

treno donne
Sabato 24 settembre a Roma un treno da Palermo e un treno da Milano si incontrano a Roma in difesa della Costituzione
Sono in partenza i due treni, uno da Palermo e uno da Milano, che domani - sabato 24 settembre - si incontreranno a Roma per congiungere simbolicamente Nord e Sud Italia in difesa della Costituzione. All'interno dei vagoni ci saranno "le donne". Donne in relazione tra loro all'interno di associazioni e movimenti che hanno deciso di manifestare insieme in difesa della Costituzione repubblicana circondando il Parlamento.
Ma non saranno le uniche a mobilitarsi, con loro ci saranno "compagni di viaggio" più e meno giovani per riprendersi lo spazio dei diritti, quelli fondamentali garantiti dagli articoli 1 (il lavoro), 41 (che l’iniziativa privata che non contrasti con il bene sociale), 51 (le pari opportunità), e 11 (il ripudio della guerra) della Costituzione italiana. Un segnale forte, l'ennesimo, della voglia di cambiamento che pervade la società civile.
"Davanti alla proposta di Legge, presentata di recente alla Camera, per modificare l’Articolo 1 della Costituzione - spiegano le organizzatrici - le donne della società civile si sono immediatamente mobilitate in un’iniziativa che ha trovato la pronta adesione di numerose associazioni e gruppi organizzati (dalla Rete Viola all’Onerpo, dal Forum Ambientalista all’Aidos, dall’Udi all’Arcidonna, dai Centri Antiviolenza all’Associazione per la Democrazia Costituzionale)".
"Noi donne, oggi più che mai, avvertiamo l'obbligo di accompagnare la società verso un futuro diverso - si legge nel manifesto dell'iniziativa-. Riteniamo, infatti, che la nostra presenza e la nostra partecipazione attiva potranno restituire tutto quanto fino a oggi è mancato alla cultura politica del Paese. Siamo numericamente la maggioranza in Italia e nessuno deve pensare di poter modificare la Costituzione senza la nostra compartecipazione". E poi il richiamo alla violazione della democrazia: "Gli Italiani hanno già bocciato a maggioranza, con il Referendum del 25 e 26 giugno 2006, le riforme che cambiavano l'assetto istituzionale nazionale della seconda parte della Costituzione - continua il manifesto -. Oggi non si può far finta che ciò non sia successo e tornare allegramente a stravolgerla".
Le adesioni all’iniziativa, spiegano le ideatrici, sono aumentate e la lista è oggi di 90 associazioni e migliaia di persone aderenti.

Nata dalla Rete Donne siciliane per la rivoluzione gentile, l’iniziativa ha coinvolto 90 associazioni e migliaia di persone
Nata da un annuncio su Facebook di Nella Toscano, promotrice della manifestazione che fa parte della Rete Donne siciliane per la rivoluzione gentile, l’iniziativa ha coinvolto tanta parte della società civile che sarà davanti al Parlamento nella mattinata di sabato. Oltre a stringere il Parlamento in un cerchio umano a difesa dei fondamenti costituzionali, le Donne si recheranno al Quirinale, sede del Capo dello Stato, istituzione massima che per legge deve garantire il rispetto della Costituzione e la sua inviolabilità.
La manifestazione si sposterà poi, nel pomeriggio, a Piazza Santi Apostoli, dove interventi di autorevoli costituzionalisti ed esponenti della cultura (tra loro: Michele Ainis, Silvia Calamandrei, Paola Marsocci, Daniela Brancati, Shukri Said ) spiegheranno il valore della nostra Carta costituzionale esaminandone i vari articoli.
Il tutto proseguirà con la partecipazione alla Marcia per la Pace che si terrà ad Assisi il giorno seguente, domenica 25 settembre.
Tra le associazioni di donne che hanno aderito all'iniziativa, anche l'Udi Nazionale, Unione donne in Italia. "La Costituzione rappresenta il punto più alto del patto tra i cittadini - ha ricordato Pina Nuzzo, delegata nazionale Udi, in una nota -. Rivolgere lo sguardo alla Costituzione, agli uomini e alle donne che l’hanno fatta entrare nella Storia, ci aiuta a non smarrire i principi di una convivenza civile in un momento particolarmente grave per noi tutti".
"L'iniziativa - ha continuato Pina Nuzzo - partita da donne di una città lontana dal 'centro' come Palermo, si è diffusa velocemente attraverso il web e questo sta ancora una volta a dimostrare che il virtuale consente di costruire la piazza reale quando mette in comunicazione pratiche e relazioni".
C.B.
Nessun finanziatore
C'è una bella emozione nella saletta sopra il ghetto di Roma – sede del Forum ambientalista – dove Nella Toscano (la Sicilia) e Wanda Montanelli (Milano) presentano ufficialmente l'iniziativa. Mai così vicini il Sud e il Nord. Qui non c'è nessuno a finanziare, ognuna (e ognuno) pagano di tasca propria, solo uno sconto comitiva delle Ferrovie. E' Ciro Pesacane del Forum a presentarle ai giornali: e avverte “l'ultima conferenza stampa che si è svolta in questa sala è stata per la vittoria dei referendum dell'acqua...”. Bel viatico.

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http://roma.repubblica.it/cronaca/2011/09/24/foto/treno_donne-22172830/1/


Arriva il 'treno delle donne'

"Papi vattene"

Un'iniziativa lanciata su Facebook dalla promotrice Nella Toscano. Hanno circondato il Parlamento cantando 'Bella ciao'. Tensione quando "esercito rosa" ha cercato di scavalcare le transenne per arrivare sotto il palazzo

di VIOLA GIANNOLI
Dalla parte della Costituzione, a fianco del presidente Napolitano. Il "treno delle donne per la Costituzione" ha fatto tappa oggi a Roma ricongiungendo nella capitale i convogli delle "custodi" della Carta provenienti dal Nord e dal Sud Italia. Un'iniziativa lanciata su Facebook dalla promotrice Nella Toscano della "Rete donne siciliane per la rivoluzione gentile" che man mano ha contagiato e coinvolto 90 associazioni, movimenti  e comitati (dalla Rete Viola all'Arcidonna, dai Centri antiviolenza al Forum ambientalista, fino a personalità della società civile come Silvia Calamandrei) che si sono ritrovati oggi in un triplice appuntamento: prima Montecitorio, poi il Quirinale, infine piazza Santi Apostoli.

"Davanti alla proposta di legge presentata alla Camera di modificare l'articolo 1 della Costituzione abbiamo deciso di mobilitarci  -  spiega Nella Toscano  -  perché qui è in gioco la democrazia". In mattinata decine di manifestanti si sono così radunate davanti all'Aula di Montecitorio, blindatissima, per circondare il Parlamento cantando "Bella Ciao" e recitando gli articoli della Carta. Qualche piccolo momento di tensione si è avuto quando il pacifico esercito di donne ha tentato di scavalcare le transenne per arrivare fin sotto il palazzo ma è stato respinto dalle forze dell'ordine.

IL TRENO DELLE DONNE

Rappresentanti del ''Movimento donne futuriste'' si sono fermate davanti all'installazione di Graziano Cecchini attaccando diversi post-it rivolti al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. ''Brindiamo alla patonza'', ''Io maggiorata? Sì ma nella dignita''' o ''Papi vattene'' sono alcuni dei messaggi inviati ''virtualmente'' al premier. Poche ore dopo una delegazione di sei attiviste è stata ricevuta dal responsabile della comunicazione del Quirinale Pasquale Cascella. "Un colloquio durato un'ora in cui  -  racconta Nella Toscano  -  abbiamo ricevuto l'apprezzamento e l'invito del presidente a continuare nella nostra iniziativa che rappresenta per Napolitano un sostegno alla sua battaglia in difesa della Costituzione".

Nel pomeriggio, infine, le donne si sono ritrovate in piazza Santi Apostoli alternando sul palco letture e commenti degli articoli fondamentali della Carta e musica. "Non si tratta di una manifestazione episodica  -  spiegano in piazza  -  Ma l'inizio di un percorso per costruire un altro futuro. La prossima tappa  -  avvertono  -  sarà nel Nord Italia, intanto costruiremo un progetto-programma in cui si ribadisca l'unità d'Italia, il ripudio della guerra, la parità reale tra uomini e donne anche in politica, la redistribuzione della ricchezza e una politica economica più equa". Il treno delle donne, insomma, è appena partito.
 
(24 settembre 2011) © Riproduzione riservata

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Donne futuriste e domopack per il “Papi vattene”









Hanno provato a circondare il Parlamento «in difesa della Carta costituzionale». È arrivato stamattina a Roma il "Treno delle donne per la Costituzione", iniziativa promossa da dieci associazioni femministe alla quale hanno aderito altri movimenti. Alcune manifestanti hanno provato a scavalcare le transenne per poter esprimere il proprio disappunto con un girotondo attorno alla colonna di Marco Aurelio ma sono state bloccate dalle forze dell'ordine. Rappresentanti del Movimento donne futuriste si sono fermate davanti a una installazione di Graziano Cecchini attaccando diversi post-it rivolti al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi.
Significativi alcuni messaggi diretti al presidente del consiglio: "Brindiamo alla patonza", "Io maggiorata? Sì ma nella dignità" o "Papi vattene”. Un'altra rappresentanza del "Treno delle donne" è stata ricevuta al Quirinale. Durante l'incontro le manifestanti hanno consegnato una lettera indirizzata al presidente della Repubblica.
Un muro trasparente di pellicola tipo domopack con due sagome di cartone, che rappresentano ragazzi italiani, per chiedere al premier di andare a casa. È questa la performance inscenata davanti a Palazzo Chigi dall'artista futurista Graziano Cecchini, lo stesso che tempo fa colorò di rosso l'acqua della Fontana di Trevi. Su questo muro trasparente lungo 20 metri e alto quasi due ed esposto sul marciapiedi tra via del Corso e piazza Colonna, c’era la scritta “Non perdere, dimettiti", ma a questa alcuni passanti stanno aggiungendo, incollando sul nastro trasparente, dei bigliettini con le proprie scritte di protesta. «Questa performance - ha spiegato Cecchini - è in sostegno delle donne, ma anche perché è ora di dire basta. Se si deve dare ascolto ai mercati, questi ultimi impongono che il premier debba andare a casa».

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Il MANIFESTO

 
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LETTERE (E FILOSOFIA)
21/09/2011
  • TRENO DELLE DONNE PER SALVARE LA COSTITUZIONE da Nella Toscano *
    E’ in dirittura d’arrivo il treno carico di donne provenienti dal nord d’Italia, che si congiungerà a Roma con l’altro partito dalla Sicilia, e insieme le donne manifesteranno il 24 settembre in Difesa della Costituzione repubblicana circondando il Parlamento.
    Davanti alla proposta di Legge, presentata di recente alla Camera, per modificare l’Articolo 1 della Costituzione, le donne della società civile si sono immediatamente mobilitate in un'iniziativa, che ha trovato la pronta adesione di numerose associazioni e gruppi organizzati (dalla Rete Viola all’Onerpo, dal Forum Ambientalista all’Aidos, dall’Udi all’Arcidonna, dai Centri Antiviolenza all’Associazione per la Democrazia Costituzionale).

    Le adesioni all’iniziativa sono aumentate e la lista è oggi di 90 associazioni e migliaia di persone.

    Partita da un annuncio su Fb di Nella Toscano della Rete Donne siciliane per la rivoluzione gentile, l’iniziativa ha coinvolto tanta parte della società civile che sarà davanti al Parlamento nella mattinata di sabato, per spostarsi poi a Piazza Santi Apostoli, nel pomeriggio, dove interventi di autorevoli costituzionalisti ed esponenti della cultura spiegheranno il valore della nostra Carta costituzionale esaminandone i vari articoli: Michele Ainis, Silvia Calamandrei, Paola Marsocci, Daniela Brancati, Shukri Said sono tra gli ospiti a sostegno della manifestazione, che interverranno alternandosi ai saluti delle presidenti delle associazioni presenti.

    Giungeranno a Roma le cittadine e i cittadini di questo Paese che condividono l’obiettivo di questa battaglia in difesa di valori irrinunciabili per ogni essere umano, unendo in un unico “Treno per la Costituzione” le donne d'Italia, per ribadire così, in modo tangibile, la volontà di agire a tutti i livelli, per un'Italia unita, democratica, repubblicana, che trovi nelle donne la forza viva, creativa e propositiva per un concreto e ormai inderogabile cambiamento.

    Un cambiamento che deve partire proprio dall’attuazione totale della prima parte dall’articolo 1 della Costituzione che afferma che "l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro", per far sì che tanti giovani disoccupati siano messi in grado di concorrere alla vita della società e di dare il loro miglior contributo, e dalla reale applicazione degli articoli 41 sull’iniziativa privata che non contrasti con il bene sociale, il 51 sulle pari opportunità, e l’articolo 11 sul ripudio della guerra.

    Per questo, oltre a stringere il Parlamento in un cerchio umano a difesa dei fondamenti costituzionali, le donne si recheranno al Quirinale, sede del Capo dello Stato, istituzione massima che per legge deve garantire il rispetto della Costituzione e la sua inviolabilità.
    La manifestazione proseguirà con la partecipazione alla Marcia per la Pace di Assisi del giorno dopo, il 25 settembre.
                     * per il Comitato promotore

               https://www.facebook.com /photo.php?v=2255683285091 

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Rolling Stone        

Un treno (di donne) per la Costituzione (di tutti)

Di Paola Manzoni
17 settembre 2011


don gallo
Ospite della puntata di debutto di “In Onda” con Luca Telese e Nicola Porro su La7, Don Gallo questa sera (sabato 17 settembre) ci ha regalato uno dei suoi interventi più sentiti, indignati, intelligenti, ironici su Berlusconi, la sua non-etica, e questa nostra crisi che è ben più che economica. E alla fine ha mandato un messaggio semplice e urgente a quella fascia della società che già in passato ha mostrato di saper scuotere e risvegliare gli animi degli italiani: si è rivolto alle donne (e ai giovani), quindi, e ha detto: “Agitatevi, attivatevi”.
Di buoni motivi per agitarci ce ne vengono offerti ogni giorno a badilate dal nostro premier a tempo perso e dalla sua corte fatta di miseri individui assetati di facili successi e totalmente digiuni di valori e di donne senza alcun senso della dignità e della morale (che non va confuso col moralismo, ma queste son sottigliezze, vero?). Bene, tra pochi giorni avremo anche una buona occasione per attivarci. Ci basterà salire su un treno e andare a Roma a far sentire la nostra voce e la nostra indignazione per quanto sta accadendo all’Italia, economicamente, politicamente, socialmente. Badate bene, non un treno qualsiasi: si chiama Treno delle donne per la Costituzione perché proprio per difendere la Costituzione italiana si metterà in moto. Partenza doppia: dal Nord e dal Sud Italia per arrivare sabato 24 tutte insieme, compatte ad “abbracciare” il Parlamento e mandare un messaggio forte al Presidente della Repubblica quale garante per eccellenza della Costituzione. Poi, chi vuole, il giorno dopo, domenica 25, può pure proseguire il viaggio con la marcia della Pace di Assisi.
Per vedere il video clicca qui
p.s. Ieri sera (venerdì 16), ho ascoltato con triste sconcerto l’intervista dell’Ultima Parola su Rai2 a Terry De Niccolò (una delle ospiti più assidue e fedeli delle serate di Berlusconi&Tarantini); spiegava, sorridente, che son tante, non sappiamo quante, le donne pronte a qualsiasi cosa pur di andare da Berlusconi, “di corsa andrebbero”, diceva. Beh Terry, vi lasciamo la strada libera, così nelle residenze di Silvio ci arrivate pure prima. Ci sono donne che preferiscono prendere un treno e andare a Roma, sì, ma per fermarsi davanti al Parlamento.

  °°°°°°°°°°°°°°°° altri...

24/09/2011 - L'INIZIATIVA

A Roma il Treno delle donne
per la Costituzione

MULTIMEDIA

VIDEO
A Roma il Treno delle donne per
la Costituzione 

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http://www.cinquew.it/index.asp




  


























Treno delle Donne per salvare la Costituzione, Parlamento circondato


treno-delle-donne-24082011 24/8/2011
ROMA - “Treno delle Donne per salvare la Costituzione”. Il 24 settembre manifestazione a Roma per circondare il Parlamento. Un treno carico di donne provenienti dal nord d’Italia, e l’altro partito dalla Sicilia si congiungeranno a Roma il 24 settembre per manifestare in Difesa della Costituzione repubblicana circondando il Parlamento. Davanti alla proposta di Legge, presentata di recente alla Camera, per modificare l’Articolo 1 della Costituzione, le Donne della società civile si sono immediatamente mobilitate in un’ iniziativa, che ha trovato la pronta adesione di numerose associazioni e gruppi organizzati (dalla Rete Viola all’Onerpo, dal Forum Ambientalista all’Aidos, dall’Udi all’Arcidonna, dai Centri Antiviolenza all’Associazione per la Democrazia Costituzionale).
Giungeranno a Roma le cittadine e i cittadini di questo Paese che condividono l’obiettivo di questa battaglia in difesa di valori irrinunciabili per ogni essere umano, unendo in un unico “Treno per la Costituzione” le donne d’ Italia, per ribadire così, in modo tangibile, la volontà di agire a tutti i livelli, per un'Italia unita, democratica, repubblicana, che trovi nelle donne la forza viva, creativa e propositiva per un concreto e ormai inderogabile cambiamento.
Un cambiamento che deve partire proprio dall’attuazione totale della prima parte dall’articolo 1 della Costituzione che afferma che “l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro”, per far sì che tanti giovani disoccupati siano messi in grado di concorrere alla vita della società e di dare il loro migliore contributo, e dalla reale applicazione degli articoli 41 sull’iniziativa privata che non contrasti con il bene sociale, il 51 sulle pari opportunità, e l’articolo 11 sul ripudio della guerra.
Per questo, oltre a stringere il Parlamento in un cerchio umano a difesa dei fondamenti costituzionali, le Donne si recheranno al Quirinale, sede del Capo dello Stato, istituzione massima che per legge deve garantire il rispetto della Costituzione e la sua inviolabilità.
La manifestazione proseguirà con la partecipazione alla Marcia per la Pace di Assisi del giorno dopo, il 25 settembre.
Nella Toscano per Il Comitato promotore

http://www.ilmediano.it/Default.aspx

UN TRENO DI DONNE IN DIFESA DELLA COSTITUZIONE

Categoria: Attualità
Data: 22/09/2011
Una manifestazione attraverserà l’Italia da nord a sud nel prossimo week- end, per esprimere la volontà di proteggere l’impianto costituzionale da qualunque attacco. Di Mara Fortuna

Partirà un treno dal Nord, da Milano centrale, nella tarda serata di venerdì 23 settembre, e un altro treno partirà dal Sud, dal profondo Sud, dove questa originale iniziativa ha preso vita, in Sicilia. Entrambi i treni, con il loro carico umano di donne e di “uomini che amano le donne”, in contemporanea, viaggeranno verso Roma. L’obiettivo è raggiungere il Parlamento e stringerlo in un cerchio umano, per manifestare in difesa della Costituzione e in particolare dell’articolo 1 della Costituzione.
L’idea è venuta alla “Rete delle donne siciliane per la rivoluzione gentile” subito dopo la presentazione, da parte dell’on. PDL Remigio Ceroni di una proposta di legge per modificare l’art. 1 della Costituzione, presentazione avvenuta lo scorso 18 aprile. L’iniziativa ha avuto subito successo e si è formato un Comitato promotore composto, oltre che dalla Rete su menzionata, dal Gruppo Veneto per la Rivoluzione gentile, da Radio Cento Passi, dalla Consulta delle Donne, dall’ ONERPO, dalla Rete Viola e altri ancora.
“L’annunciata modifica dell’art. 1 della Carta costituzionale non può essere sottovalutata. Nessuno si era ancora spinto fino a tanto – dichiarano le esponenti del Comitato - e questo per noi è stato un campanello d’allarme a cui dare risposte tempestive. Essendo le donne la maggioranza della popolazione italiana nessuno deve pensare di poter mettere mano a eventuali modifiche Costituzionali senza la compartecipazione delle stesse”.
Le adesioni sono state un ‘infinità e ancora continuano ad arrivare ( c’è anche una pagina Facebook “Treno delle donne per la Costituzione”) e vanno dai gruppi regionale per la rivoluzione gentile, all’UDI, all’Arcidonna, alla rete centri antiviolenza, al “gruppo donne che si sono stese sui libri e non sui letti dei potenti…e uomini che le amano così” (nome lungo ma efficace), alla redazione di “noidonne”, a gruppi di archeologhe, ai gruppi se non ora quando e così via.
Ma cosa conteneva la proposta di Ceroni? L’articolo 1 sarebbe stato così modificato:
“L’Italia e’ una Repubblica democratica fondata sul lavoro e sulla centralita’ del Parlamento quale titolare supremo della rappresentanza politica della volonta’ popolare espressa mediante procedimento elettorale“. Questa brillante modifica, fatta, come sottolineò a suo tempo l’onorevole, a titolo personale, avrebbe avuto lo scopo di ribadire la centralità del Parlamento, troppo spesso, a suo parere, mortificata dal Presidente della Repubblica che firma le leggi o dalla Corte costituzionale che le abroga.
Insomma il Parlamento, in quanto eletto dal popolo (con che tipo di legge, poi, e con quali possibilità per i cittadini di scegliere veramente qualcosa o qualcuno sembra una questione secondaria che non intacca il suo, per così dire, ragionamento) dovrebbe avere una supremazia assoluta, con buona pace del bilanciamento dei poteri, elemento tipico e fondamentale delle democrazie. E cosa pensa poi l’on. Ceroni delle consultazioni referendarie? Ci si aspetterebbe, da un così acceso sostenitore delle elezioni come espressione della volontà del popolo, un’adesione
Nell’aprile scorso, anzi, si spinse a fare una previsione: che il referendum sul nucleare non avrebbe raggiunto il quorum. Be’ si sbagliava. E forse non è stato il suo unico errore.   DAL SUD: parte da Palermo il 23 settembre 2011 alle ore 18,46. Il I punto di concentramento è quindi la stazione centrale di Palermo: il Treno fermerà nelle seguenti stazioni dove sono previsti i vari concentramenti per chi arriva dai diversi punti di partenza regionali o provinciali del Sud: II concentramento stazione di Termini Imerese alle ore 19,01, III concentramento stazione di Cefalù alle ore 19,23. L′arrivo a Roma, Stazione Termini è previsto per le ore 7,30. PARTENZE DAL NORD: (con concentramento a Milano) Partenza da Milano il 23 settembre 2011 alle ore 23,20. L´arrivo a Roma Termini è previsto per le ore 7:27 del 24 settembre.
(Fonte foto: Rete Internet)
Autore: prof.ssa Mara Fortuna

  L'Indro 

  Ieri a Roma il treno delle Donne in difesa della Costituzione

Prossima stazione Democrazia

Cronaca della manifestazione che ha riunito associazioni e movimenti femminili davanti a Montecitorio
 
Art. 1 (Costituzione attuale)
"L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione".
Art. 1 (proposta di modifica)
L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro e sulla centralità del Parlamento“.
Ore 10.00, piazza Montecitorio. Alle undici arriverà un treno che non si può perdere, ecco perché è meglio presentarsi in anticipo. Un treno in difesa della Costituzione, partito dalla Sicilia per raggiungere il Quirinale: l’ultima stazione possibile per difendere la democrazia.
Mentre aspetto parlo con Laura T., capelli raccolti e tanta rabbia.“…sì aspetto il Treno…ho una laurea in biologia, fino ad ora non ho trovato lavoro, mi arrangio, … aiuto in un negozio di kebab…si, mi danno lavoro quelli che sono venuti in Italia a cercarlo...lo sai che noi donne siamo sempre più a rischio? Lo sai che guadagniamo sempre meno degli uomini?
Si, lo so. Non si prospetta un futuro roseo per le/i giovani che entrano nel mondo del lavoro, costretti, come testimonia Laura, ad accettare lavori precari. Un’ incertezza che è ormai diventata parte della vita quotidiana e del quotidiano mal di vivere, una precarietà che è personale e sociale.
Ore 11.00. Puntuale, il treno da il segnale d’arrivo e le viaggiatrici iniziano a raggrupparsi davanti a Montecitorio. Poche, ma si sa che le linee ferroviarie dal Sud sono difficili. L’organizzazione ha avuto alcuni problemi. Quali? Siamo state boicottate dalla stampa - hanno ribadito le organizzatrici - dai partiti e dalle rappresentanze sindacali. Perché su quel treno si saliva a titolo personale: l’ordine era preciso: niente simboli che non fossero di associazioni di donne. Inoltre, viaggiare costa. Le spese sostenute sono state tutte a carico del gruppo promotore, il sostegno economico volontaristico è toppo poco per coprire gli costi così ingenti: ma il sostegno, in politica, non è mai incondizionato e la scelta dell’autonomia ha fatto sentire le sue conseguenze.
Il Treno è riuscito comunque a far confluire, da varie regioni, anche dal Nord, un significativo numero di cittadine/i convinti della necessità di un’Italia unita, democratica e repubblicana. Per difendere la Costituzione “Non solo per un giorno” sostiene Nella Toscano, rappresentante della Rete delle Donne per la Rivoluzione gentile siciliana, prima promotrice dell’idea del Treno “ma ogni giorno; per ricordare il suo ruolo, dimenticato dai più, per affermare che la Costituzione non è solo un pezzo di carta in sé ma una conquista di oltre 100.000 uomini e donne che hanno dato la vita per essa”. Un’iniziativa dunque anche per risvegliare le coscienze sopite, “per salvare la carta, certo, ma soprattutto per attuarla. La nostra manifestazione nasce da un progetto e non dalla necessità di esposizione personale o mediatica. Sono stati molti, i partiti che ci hanno contattato per unirsi a noi, ma noi abbiamo ribadito il nostro orientamento a non essere strumentalizzate da alcuno di loro; la Costituzione è di tutti ma nessuno ne è il padrone…”.
E se in quella grande piazza i ‘fisicamente presenti’ sembrano pochi, sicuramente i pensieri di quelle/i rimasti a casa e che hanno dato la loro adesione via web (che nelle ultime vicende si è rilevato strumento democratico potentissimo) ora si trovano lì, dove da tanto tempo la voce delle donne intona un coro a bocca chiusa. Vorrebbero circondarlo, le manifestanti, il Palazzo, per formare una catena simbolica in difesa della Costituzione e della democrazia. Ma non si può. E allora eccole arrabbiate e determinate che cercano, inutilmente, di superare le barriere delle forze dell’ordine. Il tentativo rientra e si alzano ancora di più i tricolori. Molte le sigle di associazioni note, molti volti nuovi, rappresentanti delle associazioni storiche come Aidos, Udi, o ancora Donne e Informazione, Se non ora quando.
“Bisogna unirsi per affrontare una sfida come quella del cambiamento della Carta Costituzionale, bisogna unirsi” si sente mormorare. Superare ogni steccato, ogni barriera geografica; “per mostrarsi come un vivace esempio di partecipazione che imprima energia e pensiero alla politica e contemporaneamente sia portatrice d’idee di legalità, giustizia e laicità.
Anche questa volta, come è tradizione ed eredità dei movimenti, le donne agiscono portando avanti una rivoluzione gentile, che non porta sangue ma idee. Al centro della riflessione c’è l’esigenza di un cambiamento, della politica, e della società, di azioni incanalate verso il benessere collettivo.
Non a caso il Manifesto del Treno delle donne per la Costituzione cita che:
Noi donne, oggi più che mai, avvertiamo l’obbligo di accompagnare la società verso un futuro diverso. Riteniamo, infatti, che la nostra presenza e la nostra partecipazione attiva potranno restituire tutto quanto fino a oggi è mancato alla cultura politica del Paese”.
Una richiesta di partecipazione e d’impegno sostenuta da più di 90 tra gruppi e movimenti.
Vogliamo confrontarci e vogliamo essere nel contempo una fucina di idee generatrici di cambiamento - dichiara ancora Nella Toscano, rappresentante della Rete delle Donne Siciliane per la Rivoluzione Gentile, il movimento da cui è partita l’iniziativa del Treno - Le esperienze e le competenze di cui disponiamo, insieme ai nostri specifici talenti, costituiscono un patrimonio di cui la nostra società non può più privarsi se si vogliono disegnare provvedimenti di buon futuro attraverso adeguate politiche economiche, monetarie e sociali”.
Ore 12.00. Man mano che passa il tempo le presenze in piazza s’intensificano. Parlo con Claudia Occhipinti, con Claudio Fogazza, dei movimenti civici di quartiere; Loredana Pesoli del coordinamento del Movimento italiano per la democrazia paritaria, Rosalba Raschellà, presidente della Donne di Fab(b)rica che promette ”La nostra associazione parteciperà ogni volta c’è da sostenere la voce delle donne”.
Ancora Rita Lavaggi del Coordinamento genovese dello Sbarco; Adriana Paltrinieri che viene da Monterotondo, sola, per conoscenza dal webMariangela Pace che dice di essere arrivata da Milano, orgogliosamente sola, in virtù di “un amore viscerale per la carta Costituzionale. E guai a chi la tocca!”.
Irene Giacobbe, presidenza Affi, sostiene la necessità d’”un parlamentino delle associazione di donne”; Paola Bozzini, del coordinamento del Treno, stanchissima ma sempre resistente; Pina Nuzzo, dell’UDI che osserva ”non importa quante siamo ma quanto coraggio abbiamo per partire, per mostrarci in piazza, per metterci la faccia e dunque anche io ci metto la mia!”. Impossibile parlare con tutte e di tutte.
Ore 13.00. Una delegazione del Coordinamento del treno per la Costituzione si avvia al Quirinale per consegnare al Presidente della Repubblica una lettera sui contenuti dell’iniziativa. Uscite dall’incontro si dichiarano soddisfatte per il sostegno mostrato nei loro confronti.
Ore 16.00. Fa caldo, in questo 24 settembre, e tutte sono stanche: ma quando prendi un treno per una direzione, poi è stupido scendere. Eccole tornate tutte in piazza S.S. Apostoli, accompagnate dal magico ritmo di un samba scatenato suonato dai percussionisti Sambarato sambitaly che smuovono energie che si pensavano esaurite. Gli interventi, presentati dalla giornalista Mariella Magazù, si avvicendano sul palco.
Fra gli altri parlano Silvia Calamandrei, l’economista Michele Anais, Wanda Montanelli della Consulta delle Donne, Rosanna Oliva, Presidente di Aspettare stanca e Grande ufficiale delle Repubblica Italiana, che conferma di condividere l’obiettivo in difesa della Costituzione anche da parte della sua associazione e ricorda che “nel difficile cammino verso la parità e per una democrazia compiuta ci sono di esempio le 21 donne che nell’Assemblea costituente contribuirono a scrivere una carta costituzionale ancora oggi al passo con tempi, precorritrice dei principi arrivati successivamente a livello internazionale e di Comunità europea. Mi auguro che si possa lavorare tutte/i insieme. Sul palco Roberta Bonanno canta una rivisitazione dell’inno nazionale, Sorelle d’Italia e tutte la accompagnano in coro.
Ore 19.00. L’ora legale accorcia le giornate, ma la malinconia dell’imbrunire non toglie la voglia di andare avanti; in molte si preparano a partire, per tornare o per seguire la marcia della Pace di Assisi. La città si svuota perché è sabato sera e i negozi chiudono. Alcune restano ancora, le loro discussioni si fanno rabbiose; altre si danno appuntamenti; si stringono mani e ci si abbraccia. Il treno appena arrivato riprende il suo percorso. Lo spinge la consapevolezza che una volta iniziato il viaggio, dovrà giungere alla meta finale, in modo che il pensiero femminile non vada disperso e contribuisca in modo attivo alla ripresa del benessere sociale, della pace e del futuro del Paese.
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Il Portale delle DonneTRENO DELLE DONNE PER LA COSTITUZIONE

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COMUNICATO 22 settembre
CONFERENZA STAMPA 22 settembre

COMUNICATO STAMPA  13 settembre
COMUNICATO STAMPA 2 settembre 2011
COMUNICATO STAMPA 24 agosto 2011
VIDEO 2
VIDEO 1
MANIFESTO DEL TRENO DELLE DONNE PER LA  COSTITUZIONE


CONTATTI: 3469639044
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L’annunciata modifica dell’art. 1 Costituzione ha mobilitato in tutta Italia le donne delle Associazioni e della società civile che, per difendere i principi della nostra Carta costituzionale, hanno fondato il comitato nazionale “Treno delle Donne per la Costituzione”, ufficializzato nella prima riunione svoltasi a Roma l’8 luglio 2011.

L’iniziativa, promossa dalla “Rete delle Donne Siciliane Per la Rivoluzione Gentile”, ha trovato l’immediata adesione di innumerevoli associazioni che condividono il progetto e le finalità.


Il Comitato così costituito ha programmato la manifestazione del “Treno delle Donne per la Costituzione” prevista il prossimo 23 settembre quando un treno dal Nord, ed uno dal Sud, porterà le Donne Italiane a Roma per presidiare il Parlamento a difesa della Costituzione.
“L'annunciata modifica dell'art. 1 della Carta costituzionale non può essere sottovalutata. Nessuno si era ancora spinto fino a tanto – dichiarano le esponenti del Comitato - e questo per noi è stato un campanello d'allarme a cui dare risposte tempestive. Essendo le donne la maggioranza della popolazione italiana nessuno deve pensare di poter mettere mano a eventuali modifiche Costituzionali senza la compartecipazione delle stesse”.
La iniziativa del Treno delle donne per la Costituzione è stata già accolta con grande entusiasmo non soltanto da moltissime donne, ma anche dagli uomini che condividono gli obiettivi di salvaguardia della nostra Carta costituzionale, considerata ancora oggi, a distanza di oltre 60 anni dalla sua approvazione, une delle più progredite ed equilibrate del mondo.







Parte ''il treno delle donne'' per la Costituzione






Da tutta Italia verso Roma per difendere la Carta. "Non cambiatela, ci piace così com'è".

Silvia Garambois
La partenza c'è stata ieri pomeriggio da Palermo. La “rivoluzione gentile” (si chiama così questa associazione di donne) è pur sempre cosa da signore: anche se hanno una piccola, rabbiosa e convinta idea (“Non siamo aggressive, siamo decise”), prendere quel treno per Roma per andare a dire che loro, donne siciliane, non ci stanno a lasciar mettere le mani sulla Costituzione.
E quella piccola, decisa idea ha cominciato a correre, a correre, su e giù per l'Italia, rimandata mille e mille volte dai social network: “Partiamo anche da Milano, appuntamento a Roma”.  E da Verona, e da Bari, e da Salerno, e da Livorno, e da Bologna... E' nato così il “Treno delle donne per la Costituzione”.

Quell’assurda idea di stravolgere la Carta

“Quando un deputato del Pdl ha presentato il disegno di legge per stravolgere l'art.1 ci siamo dette che dovevamo fare qualcosa. Ma quando abbiamo visto che la nostra idea aveva avuto così tante adesioni... bhé, a quel punto ci voleva coraggio: stava diventando una cosa più grande di noi”, racconta adesso Nella Toscano, la prima a dire quel “partiamo” che è diventata una parola d'ordine... Ora l'elenco delle associazioni – donne e uomini – che aderisce si allunga quasi ora per ora (il sito trenodelledonneperlacostituzione.it nelle ultime ore è persino andato in tilt – crollato – per i troppi contatti). “A dieci per volta!”. Associazioni storiche, come l'Udi, altre “esplose” in questi mesi, come Se non ora quando, e poi le reti delle donne, le associazioni culturali, i gruppi, i singoli.

Dopo Siena tutte in treno

Così le donne, per la terza volta - dopo il 13 febbraio, dopo la grande assemblea di Siena - sono di nuovo a scuotere l'Italia. E del resto, non si sono mai fermate...

Nessun finanziatore

C'è una bella emozione nella saletta sopra il ghetto di Roma – sede del Forum ambientalista – dove Nella Toscano (la Sicilia) e Wanda Montanelli (Milano) presentano ufficialmente l'iniziativa. Mai così vicini il Sud e il Nord. Qui non c'è nessuno a finanziare, ognuna (e ognuno) pagano di tasca propria, solo uno sconto comitiva delle Ferrovie.  E' Ciro Pesacane del Forum a presentarle ai giornali: e avverte “l'ultima conferenza stampa che si è svolta in questa sala è stata per la vittoria dei referendum dell'acqua...”. Bel viatico.

Una festa stazione dopo stazione

Il viaggio da Palermo sarà lungo, dodici ore non bastano, ma i convogli sono prenotati città dopo città: una festa. Mille donne dal Sud, mille donne dal Nord. Donne e uomini. L'appuntamento in piazza è sabato alle 11 – quando tutti i treni dovrebbero essere arrivati a Termini - per “circondare il Parlamento”.

L’udienza al Quirinale

Hanno anche chiesto udienza al Quirinale: “E con chi, se no? Chi se non il Garante della nostra Costituzione? Le donne sono il 50 per cento: vogliamo essere ascoltate quando si parla della nostra Costituzione”. E saranno ricevute: a mezzogiorno e mezza i corazzieri hanno ordine di fare entrare al Colle una delegazione del “treno”.

Il palco a piazza Santissimi Apostoli

Alle 16 poi a piazza Santissimi Apostoli si sale sul palco: donne (e uomini) delle cento associazioni che hanno aderito per dire i loro perché. Ci sono troppi articoli a rischio: l'art.1, certo. Ma anche l'art. 11 (la pace). E poi il 21 (la libertà di stampa). E il 48 (il valore del voto). E il 51 (le pari opportunità). E ancora, e ancora: le libertà sindacali, le libertà della persona.

Calamandrei dixit

Citano Calamandrei, le donne del Treno, che nel Discorso sulla Costituzione (era il 1955) disse che solo quando tutti avranno un lavoro e una giusta retribuzione, e tutti avranno la scuola e la dignità, “soltanto quando questo sarà raggiunto, si potrà veramente dire che la formula contenuta nell’art. primo – «L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro» – corrisponderà alla realtà”.
“E non ci siamo ancora arrivati: prima di cambiarla, la nostra Costituzione, bisogna applicarla. E' bellissima così”.

Ultimo aggiornamento: 24/09/11

http://www.youtube.com/watch?v=HISxfSygT28

http://www.libera.tv/

http://www.youtube.com/watch?v=JzoYrQl8IGo&feature=share
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 http://www.giuliocavalli.net/

Un treno delle donne. Per la costituzione.

Non le intervistano in prima serata ma sono le donne di questo paese. E questa volta i vagoni che partono hanno il senso unico della Costituzione. Seguitele, seguiamole e aderite. Nessuno si era ancora spinto al punto di chiedere la modifica della prima parte della nostra Costituzione e questo per noi rappresenta un campanello d’allarme da non sottovalutare che ci ha portate di getto a lanciare questa importante iniziativa. Noi donne, oggi più che mai, avvertiamo l’obbligo di accompagnare la società verso un futuro diverso. Riteniamo, infatti, che la nostra presenza e la nostra partecipazione attiva potranno restituire tutto quanto fino a oggi è mancato alla cultura politica del Paese. Siamo numericamente la maggioranza in Italia e nessuno deve pensare di poter modificare la Costituzione senza la nostra compartecipazione. Vogliamo essere portatrici di legalità, giustizia e laicità e questo ci impegna a difendere la nostra Carta costituzionale che è garanzia imprescindibile per l’affermazione di questi principi. Questa battaglia vogliamo farla insieme a uomini e donne, ed a quanti hanno a cuore la difesa della Costituzione repubblicana. Un treno dal Nord ed un treno dal Sud porterà a confluire a Roma le cittadine di questo Paese, e i cittadini che condividono questa battaglia, per unire le donne del Nord e Del Sud, per ribadire la volontà di pensare all’Italia unita, democratica, Repubblicana.
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http://www.style.it/

DALL'ITALIA15.57 - 19 settembre 2011

In partenza un treno di donne per difendere l'articolo 1 della Costituzione

Il 24 settembre tante donne saranno a Roma per protestare contro la proposta di modifica
di Flavia Parini

<p>In partenza un treno di donne per difendere l'articolo 1 della
Costituzione</p>
PHOTO CORBIS IMAGES Ci sono donne che prendono il treno tutti i giorni per andare al lavoro, altre che ci salgono solo per andare in vacanza, altre ancora che non lo prendono quasi mai. Il 24 settembre, però, centinaia di donne italiane saliranno su un treno per un motivo alquanto particolare: difendere l'articolo 1 della Costituzione Italiana.
Stiamo parlando del «Treno delle Donne per la Costituzione», una manifestazione organizzata dalla Rete delle Donne Siciliane per la Rivoluzione Gentile e da decine di altre associazioni femminili (da Arcidonna all'Aidos, dalla Rete Viola ai Centri Antiviolenza) per esprimere la propria contrarietà nei confronti della proposta di modifica dell'articolo 1 presentata alcuni mesi fa dal deputato del Pdl Remigio Ceroni.
La proposta prevede di introdurre nell'articolo 1 «la centralità del Parlamento quale titolare supremo della rappresentanza politica della volontà popolare espressa mediante procedimento elettorale». Questa novità, però, sembrerebbe non essere gradita a molti cittadini italiani e, in particolare, dalle donne che hanno organizzato il «Treno per la Costituzione».
«Noi donne, oggi più che mai, avvertiamo l'obbligo di accompagnare la società verso un futuro diverso - si legge sul manifesto del comitato promotore -. Siamo numericamente la maggioranza in Italia e nessuno deve pensare di poter modificare la Costituzione senza la nostra compartecipazione. Vogliamo essere portatrici di legalità, giustizia e laicità e questo ci impegna a difendere la nostra Carta costituzionale che è garanzia imprescindibile per l'affermazione di questi principi».
Con questi obiettivi, dunque, tra il 23 e il 24 settembre partiranno due treni di donne, uno da Milano e l'altro da Palermo, per ricongiungere a Roma migliaia di cittadine italiane decise a "circondare con un abbraccio" il palazzo di Montecitorio. Successivamente una delegazione di donne chiederà di essere ricevuta dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Il «Treno delle Donne per la Costituzione» proseguirà poi con la partecipazione alla Marcia della Pace Perugia-Assisi in programma domenica 25 settembre.
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Lo sguardo di Combonifem sull'attualità dell'Italia e del mondo
NEWS
Un treno di donne per la Costituzione Un convoglio al femminile, che ha a cuore la Carta costituzionale, si ritroverà a Roma il 24 settembre per chiedere al Presidente della Repubblica di proteggere i diritti inviolabili del Paese. Per salvaguardare il lavoro e le pari opportunità.



20.09.2011: Da Nord a Sud, tanti convogli carichi di donne si ritroveranno a Roma sabato 24 settembre per dire “no” alla proposta di modifica dell’articolo 1 della Costituzione italiana, ma anche per proteggere il lavoro, l’imprenditoria, la pace e la parità di genere. Il Treno delle donne per la Costituzione vuole riunire, attraverso il comitato promotore la Rete delle donne siciliane per la Rivoluzione gentile, tutti i gruppi che in queste settimane si stanno già radunando sul sito della Rete sicula. Nella pagina web si trova un video sul programma della giornata che include, tra i vari momenti, un incontro con Giorgio Napolitano e la grande manifestazione in Piazza Navona.
Le organizzatrici dell’appuntamento per la salvaguardia della Costituzione scrivono: « È arrivato il momento di fare sentire chiara e forte la nostra voce, e per questo motivo dobbiamo chiedere al Presidente della Repubblica di ascoltare anche la nostra opinione! Le donne sono la maggioranza in questo Paese e nessuno può permettersi di ignorare il nostro pensiero, le nostre preoccupazioni, la nostra presenza». Questa del 24 settembre non vuole essere una manifestazione di genere, poiché parte dalle donne ma coinvolge tutti i cittadini, e non avrà nessun colore politico, in quanto le idee portate avanti dalla Rete vogliono essere trasversali ad ogni ideologia per il bene comune, senza distinzione.
Oltre a stringere il Parlamento in un cerchio umano a difesa dei fondamenti costituzionali, le donne si recheranno al Quirinale per chiedere il rispetto della Costituzione e la sua inviolabilità. La manifestazione proseguirà con la partecipazione alla Marcia per la Pace di Assisi del giorno dopo, il 25 settembre. L’appuntamento ha avuto l’adesione di numerose associazioni e gruppi organizzati, come la Rete Viola all’Onerpo, il Forum Ambientalista all’Aidos, l’Udi all’Arcidonna e i Centri Antiviolenza all’Associazione per la Democrazia Costituzionale. Al Treno per le donne Combonifem ha dedicato la prima newsletter di settembre. 

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Il treno delle donne per la difesa della costituzione

Conferenza stampa del Comitato promotore del “Treno delle donne per la Costituzione”, giovedì 22 settembre 2011 – Ore 12,00  – Roma via Sant’Ambrogio n. 4 – Primo piano, presso la sede del Forum Ambientalista.
E’ in dirittura d’arrivo il treno  carico di donne provenienti dal nord d’Italia che congiungerà il 24 settembre a Roma insieme con l’altro partito dalla Sicilia e insieme manifesteranno in Difesa della Costituzione repubblicana circondando il Parlamento. Davanti alla proposta di Legge, presentata di recente alla Camera, per modificare l’Articolo 1 della Costituzione, le Donne della società civile si sono immediatamente mobilitate in un’ iniziativa, che ha trovato la pronta adesione di numerose associazioni e gruppi organizzati (dalla Rete Viola all’Onerpo, dal Forum Ambientalista all’Aidos, dall’Udi all’Arcidonna, dai Centri Antiviolenza all’Associazione per la Democrazia Costituzionale).
Le adesioni all’iniziativa sono aumentate e la lista è oggi di 90 associazioni e migliaia di persone.
Partita da un annuncio su Fb di Nella Toscano della Rete Donne siciliane per la rivoluzione gentile, l’iniziativa ha coinvolto tanta parte della società civile che sarà davanti al Parlamento nella mattinata di sabato, per spostarsi poi a Piazza Santi Apostoli, nel pomeriggio, dove interventi di autorevoli costituzionalisti ed esponenti della cultura spiegheranno il valore della nostra Carta costituzionale esaminandone i vari articoli: Michele Ainis, Silvia Calamandrei, Paola Marsocci, Daniela Brancati, Shukri Said sono tra gli ospiti a sostegno della manifestazione, che interverranno alternandosi ai saluti delle presidenti delle associazioni presenti.
Giungeranno a Roma le cittadine e i cittadini di questo Paese che condividono l’obiettivo di questa battaglia in difesa di valori irrinunciabili per ogni essere umano, unendo in un unico “Treno per la Costituzione” le donne d’ Italia, per ribadire così, in modo tangibile, la volontà di agire a tutti i livelli, per un’Italia unita, democratica, repubblicana, che trovi nelle donne la forza viva, creativa e propositiva per un concreto e ormai inderogabile cambiamento.
Un cambiamento che deve partire proprio dall’attuazione totale della prima parte dall’articolo 1 della Costituzione che afferma che “l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro”, per far sì che tanti giovani disoccupati siano messi ingrado di concorrere alla vita della società e di dare il loro migliore contributo, e dalla reale applicazione degli articoli 41 sull’iniziativa privata che non contrasti con il bene sociale, il 51 sulle pari opportunità, e l’articolo 11 sul ripudio della guerra.
Per questo, oltre a stringere il Parlamento in un cerchio umano a difesa dei fondamenti costituzionali, le Donne si recheranno al Quirinale, sede del Capo dello Stato, istituzione massima che per legge deve garantire il rispetto della Costituzione e la sua inviolabilità.
La manifestazione proseguirà con la partecipazione alla Marcia per la Pace di Assisi del giorno dopo, il 25 settembre.
Nella Toscano per il Comitato promotore
Via Sant’Ambrogio 4, c/o Forum Ambientalista – Tel. 06/45449948 –3392320597- 3469639044 –3334345653
“Nessuno si era ancora spinto al punto di chiedere la modifica della prima parte della nostra Costituzione e questo per noi rappresenta un campanello d’allarme da non sottovalutare che ci ha portate di getto a lanciare questa importante iniziativa. Noi donne, oggi più che mai, avvertiamo l’obbligo di accompagnare la società verso un futuro diverso. Riteniamo, infatti, che la nostra presenza e la nostra partecipazione attiva potranno restituire tutto quanto fino a oggi è mancato alla cultura politica del Paese. Siamo numericamente la maggioranza in Italia e nessuno deve pensare di poter modificare la Costituzione senza la nostra compartecipazione. Vogliamo essere portatrici di legalità, giustizia e laicità e questo ci impegna a difendere la nostra Carta costituzionale che è garanzia imprescindibile per l’affermazione di questi principi. Questa battaglia vogliamo farla insieme a uomini e donne, ed a quanti hanno a cuore la difesa della Costituzione repubblicana. Un treno dal Nord ed un treno dal Sud porterà a confluire a Roma le cittadine di questo Paese, e i cittadini che condividono questa battaglia, per unire le donne del Nord e Del Sud, per ribadire la volontà di pensare all’Italia unita, democratica, Repubblicana. Le donne sentono vitale ed imprescindibile questa battaglia. Con la loro forza viva, creativa, fonte di cambiamento, andranno a presidiare il Parlamento Italiano a cui va lanciato un messaggio forte e chiaro: ”La Costituzione è di tutte le italiane e gli italiani, e senza la condivisione paritaria nessuno ha il diritto di modificarla. Soprattutto l’art. 1 dei principi fondamentali non si tocca!”. Gli Italiani hanno già bocciato a maggioranza, con il Referendum del 25 e 26 giugno 2006, le riforme che cambiavano l’assetto istituzionale nazionale della seconda parte della Costituzione. Oggi non si può far finta che ciò non sia successo e tornare allegramente a stravolgerla!”
24 SETTEMBRE 2011 MANIFESTAZIONE A ROMA
25 SETTEMBRE: MARCIA DELLA PACE DI ASSISI:
L’evento avrà un prosieguo, con la partecipazione alla tavola della Pace di Assisi del 25 settembre 2011
pubblicato: 20 settembre 2011 in Primo piano
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Vanity Faire

Un treno di donne per salvare la Costituzione

Il 24 settembre mobilitazione a Roma da parte delle donne per difendere il diritto al lavoro e le pari opportunità. «Nessun accenno a Berlusconi. Non siamo rappresentate neanche dall'opposizione»
di Francesco Oggiano · 19 settembre 2011
Un treno di donne per salvare la Costituzione
Tra il 23 e il 24 settembre saliranno sul treno un migliaio di donne, metà da Nord e metà da Sud. Tutte si ritroveranno a Roma per chiedere ai politici di abbassare le mani dalla Carta costituzionale. Il «Treno delle donne per la Costituzione» non sarà una manifestazione di genere, ma una manifestazione politica nata su impulso delle donne. L'obiettivo è quello di manifestare contro una «classe politica incapace» e chiedere al Capo dello Stato di difendere gli articoli della Carta che «vivono un momento difficile». Quelli sul diritto al lavoro e sull'imprenditoria, sulla pace e sulle pari opportunità.

LA MANIFESTAZIONE
La manifestazione è stata ideata dal movimento delle Donne siciliane per la Rivoluzione Gentile, all'indomani della proposta di modifica fatta ad aprile da alcuni parlamentari del Pdl di modificare l'articolo 1 della Costituzione, introducendo «la centralità del Parlamento, titolare supremo della rappresentanza politica».
IL PROGRAMMA
«Per la prima volta una manifestazione italiana parte dalle donne siciliane», spiega Nella Toscano, coordinatrice delle Donne siciliane per la Rivoluzione Gentile e tra le ideatrici della manifestazione. Al loro appello hanno aderito quasi 80 associazioni (tra gli altri, Radio cento passi, Rete Viola, Vespri Siciliani, Unione Donne in Italia e Arcidonna) e 5 mila persone. Il programma si articolerà in 2 giorni. Il 23 settembre partiranno i treni da diverse parti d'Italia (Milano, Torino, Napoli, Catanzaro e dalla Sicilia). I due principali, uno da Palermo e uno da Milano, arriveranno entrambi alla stazione di Roma alle 7.30 del 24 mattina.

«Di lì andremo a piazza Montecitorio, dove circonderemo la Camera con un abbraccio», continua la Toscano. «E' un gesto simbolico per spiegare che vogliamo riappropriarci dei luoghi che ci appartengono».Dal Parlamento una delegazione delle donne si staccherà per tentare di essere ricevuta al Quirinale da Giorgio Napolitano:
«Vogliamo che ponga l'attenzione per la difesa dei principi stabiliti nella Costituzione, come le pari opportunità e il diritto al lavoro»
NESSUN ACCENNO A BERLUSCONI
Infine appuntamento a piazza Sant'Apostoli, dove ci saranno gli interventi di alcuni ospiti. Nessun accenno alle recenti vicende sessuali del Presidente del Consiglio, però.

«Questa è una manifestazione contro la classe politica italiana, non solo contro il governo», continua la Toscano. «Perché purtroppo, noi donne, non ci sentiamo rappresentate neanche da quest'opposizione».

Sep 2011 
 
http://www.youtube.com/watch?v=XRTG9duEnww&feature=share

In treno verso la Costituzione

di Valeria Scafetta
Un treno partirà dal sud e uno dal nord per incontrarsi il 24 settembre alle 11 alla Stazione Termini. A bordo molte donne, il loro bagaglio: la costituzione. Meta finale: piazza Montecitorio. Qui porteranno il prezioso libro e manifesteranno perché ne venga pienamente rispettato il contenuto. Il pomeriggio si discuterà a Piazza Navona con numerosi costituzionalisti e con Silvia Calamandrei, figlia di uno dei padri della carta, presidente dell’archivio Piero Calamandrei. Descrivono questa avventura “ferroviaria” le organizzatrici, Nella Toscano e Wanda Montanelli.
Non è un evento occasionale, il treno delle donne procederà verso il futuro di tutti noi alla ricerca del cambiamento”. Questo uno degli slogan che accompagna l’avventura del Treno delle donne per la difesa della Costituzione, iniziativa che coinvolge un numero elevato di associazioni e comitati con un obiettivo preciso: arrivare a Roma per chiedere il rispetto degli articoli che dovrebbero regolare la nostra democrazia. Nella Toscano e Wanda Montanelli sono coloro che hanno ideato e stanno coordinando la macchina organizzativa e la presentano nelle caratteristiche principali.
Prima di tutto: come e perché è nata l'idea del treno?
Nella Toscano: “E’ nata dall’associazione “Rete delle donne siciliane per la rivoluzione gentile”, quando con la proposta di modifica dell'art. 1 della nostra Costituzione (Atto Camera 4292 che recita: Il Parlamento è sovrano, gerarchicamente viene prima degli altri organi costituzionali come magistratura e Consulta e presidenza della Repubblica) in Italia si è prospettato un pericolo concreto di dittatura, poiché tale sarebbe un Parlamento che sovrasta tutti gli altri organi Costituzionali”.
Quanto tempo ci è voluto per  formare i vari comitati locali e quanti sono attualmente?
Nella Toscano: Non molto tempo, ho aperto una pagina su facebook, mi hanno risposto le prime associazioni a livello nazionale e locale, tra cui il Forum Ambientalista con Ciro Pesacane, la Consulta delle Donne di Wanda Montanelli, i gruppi Veneto e Toscano della Rivoluzione gentile con Paola Bozzini e Annagloria Di Bono, i Movimenti civici con Michele Boato, Marzia Marzoli dei Movimento Nocoke, l’Udi con Pina Nuzzo, l’Aidos con Daniela Colombo, l’Arcidonna con Valeria Ajovalasit, la Rete viola con Bob Fabiani e Cristina Mazzoccoli, l’Associazione per la Democrazia Costituzionale con Gianni Ferrara e Alba Paolini, Lo sbarco di Genova con Rita Lavaggi, e tantissimi altri. Otre a ciò abbiamo le referenti locali per l’organizzazione dei viaggi: Paola Bertola, Dafne Anastasi, Laura Facondini, Carolina Cugnetto, Francesca Costa, Lucia Armani, Michele Cosentini, Silvia Nascetti, e Annagloria e Paola di cui ho già detto.
Avete già una stima di quante saranno le donne che arriveranno a Roma?
Nella Toscano: Alcune migliaia hanno risposto e dato l’adesione su facebook, e poi l’hanno confermata sul sito internet http://www.trenodelledonneperlacostituzione.it . L’interesse e l’entusiasmo stanno crescendo giorno dopo giorno, e prevediamo che saranno moltissime le donne che intendono trovarsi a piazza Montecitorio il giorno 24.
Ci sono adesioni che vi ha fatto particolarmente piacere ricevere?
Nella Toscano: Sicuramente i nostri gruppi della Sicilia, perché rammentiamo che la simbologia di questa iniziativa è forte. Un’idea parte dalle donne del sud e viene abbracciata dalle donne del nord, centro e tutta Italia; tuttavia i movimenti come I vespri siciliani, Radio cento passi, i Centri antiviolenza di Siracusa, Onde-donne in movimento, Mezzocielo, il Comitato Insieme per la scuola siciliana, la stessa Arcidonna, sono espressioni di una vivacità del sud nei confronti di temi importanti come quello del valore della nostra Costituzione.
Quante sono le associazioni che collaborano?
Wanda Montanelli: Abbiamo 65 associazioni che hanno formalizzato l’iscrizione, e alcune decine che hanno manifestato l’intenzione di iscriversi e partecipare. Come diceva Nella poco fa, abbiamo il piacere di constatare le maggiori associazioni femminili d’Italia sono salite sul treno delle donne. Dall’Udi, che è la madre di tutte le associazioni, nata nel 48, ai Gruppi associati contro la violenza, dallo lo Sbarco di Barcellona e Nizza alle Agende rosse. Le Redazioni di tante pubblicazioni femminili, i Comitati istituzionali per le pari opportunità, gli Sportelli di assistenza. Insomma la lista lunghissima è sul sito. Questo è un segnale di unità, di voler insieme intraprendere un viaggio verso la conquista di un diritto inalienabile, quello di salvaguardare i principi della nostra democrazia.
Avete trovato consensi nella stampa?
Wanda Montanelli: dobbiamo dire che la stampa dei quotidiani nazionali ha dato finora poco rilievo all’iniziativa. Qualche redattore ha promesso che più il là, nei giorni immediatamente precedenti l’evento scriveranno articoli e chiederanno interviste. Ma non è più il tempo in cui la stampa poteva fare il bello e cattivo tempo, periodo in cui le notizie o erano gradite ai centri di gestione del potere oppure non passavano. Oggi esiste la rete, internet, i blog, i quotidiani on line, facebook, twitter, e il potere di veto è smorzato, i muri di contenimento sono sfondati da tante aperture verso il mondo, quello vivo, vero, quello della gente che apprezza e capisce quando è il caso di dare consensi, come nella nostra attuale esperienza.
Quali sono i costi di un’iniziativa di questo tipo? Come contate di finanziarla?
Wanda Montanelli: I costi ci sono, noi siamo associazioni senza scopo di lucro quindi con pochi mezzi. Diciamo che abbiamo iniziato offrendo ognuna le nostre competenze in forma gratuita, per lavorare ai comunicati stampa, le operazioni tecniche, la costruzione del sito, gli impegni di segreteria, l’uso del telefono, le planimetrie, ecc. Oltre a questo occorrono le spese vive del palco, le strumentazioni, gli artisti che si esibiranno, i gadget. Siamo molto brave a fare preventivi e risparmiare. Ci autotassiamo solidarizzando tra noi. Non abbiamo voluto sponsor, non abbiamo voluto partiti, ed è scritto chiaramente nel nostro Manifesto; quindi dobbiamo fare uno sforzo economico, oltre a mettere in gioco le nostre professionalità.
Quale è il vostro obiettivo a breve termine e quale a lungo termine?
Wanda Montanelli: E’ apparso chiaro a tutte le donne che hanno aderito che questo salire sul treno non è un’azione finale. Il treno parte con tante donne, ma sono diversi i significati da cogliere. Il senso dell’unità d’Italia, in un periodo in cui biechi egoismi di taluni tendono a dividere, noi diciamo: “facciamo partire un treno dal sud ed uno dal nord per unire l’Italia”. Quest’idea di Nella Toscano è stata geniale perché esplicita che le donne vogliono l’Italia unita. L’altro significato importante è il filo, che nel tratto di percorrenza del treno attraverso l’Italia, unisce i vari movimenti femminili di ieri di oggi e del futuro, perché si è finalmente compreso che insieme contiamo di più. Abbiamo chiaro in mente che la partenza del treno può condurre molto lontano se restiamo unite.
Una volta che i due treni riporteranno le donne al nord e al sud, cosa accadrà?
Nella Toscano: stava accennandolo Wanda, il treno resterà in movimento metaforicamente, ma nulla esclude che noi si parta tutte insieme ogni volta che occorre manifestare dissenso. Non è detto che dal treno non si dipani una strada nuova per le donne che porti a conquiste inusuali, a esperimenti di gestione diversa della cosa pubblica. Oramai siamo tutte in contatto, ci stimiamo, troveremo il coraggio di nuove proposte per il futuro di tutti.
Roma, 15 settembre 2011
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http://www.libera.tv/videos/1688/il-treno-delle-donne-per-la-costituzione.html 
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Libero

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Un treno delle donne per "salvare" la Costituzione

Un treno carico di donne provenienti dal nord d'Italia, e l'altro partito dalla Sicilia si congiungeranno a Roma il 24 settembre per manifestare in Difesa della Costituzione repubblicana circondando il Parlamento. Davanti alla proposta di Legge, presentata di recente alla Camera, per modificare l'Articolo 1 della Costituzione, le Donne della società civile si sono immediatamente mobilitate in un' iniziativa, che ha trovato la pronta adesione di numerose associazioni e gruppi organizzati (dalla Rete Viola all'Onerpo, dal Forum Ambientalista all'Aidos, dall'Udi all'Arcidonna, dai Centri Antiviolenza all'Associazione per la Democrazia Costituzionale).

Giungeranno a Roma le cittadine e i cittadini di questo Paese che condividono l'obiettivo di questa battaglia in difesa di valori irrinunciabili per ogni essere umano, unendo in un unico "Treno per la Costituzione" le donne d' Italia, per ribadire così, in modo tangibile, la volontà di agire a tutti i livelli, per un'Italia unita, democratica, repubblicana, che trovi nelle donne la forza viva, creativa e propositiva per un concreto e ormai inderogabile cambiamento.

Un cambiamento che deve partire proprio dall'attuazione totale della prima parte dall'articolo 1 della Costituzione che afferma che "l'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro", per far sì che tanti giovani disoccupati siano messi in grado di concorrere alla vita della società e di dare il loro migliore contributo, e dalla reale applicazione degli articoli 41 sull'iniziativa privata che non contrasti con il bene sociale, il 51 sulle pari opportunità, e l'articolo 11 sul ripudio della guerra.

Per questo, oltre a stringere il Parlamento in un cerchio umano a difesa dei fondamenti costituzionali, le Donne si recheranno al Quirinale, sede del Capo dello Stato, istituzione massima che per legge deve garantire il rispetto della Costituzione e la sua inviolabilità.

La manifestazione proseguirà con la partecipazione alla Marcia per la Pace di Assisi del giorno dopo, il 25 settembre.
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Treno delle Donne per salvare la Costituzione



Un treno carico di donne provenienti dal nord d’Italia, e l’altro partito dalla Sicilia si congiungeranno a Roma il 24 settembre per manifestare in Difesa della Costituzione repubblicana circondando il Parlamento. Davanti alla proposta di Legge, presentata di recente alla Camera, per modificare l’Articolo 1 della Costituzione, le Donne della società civile si sono immediatamente mobilitate in un’ iniziativa, che ha trovato la pronta adesione di numerose associazioni e gruppi organizzati (dalla Rete Viola all’Onerpo, dal Forum Ambientalista all’Aidos, dall’Udi all’Arcidonna, dai Centri Antiviolenza all’Associazione per la Democrazia Costituzionale).
Giungeranno a Roma le cittadine e i cittadini di questo Paese che condividono l’obiettivo di questa battaglia in difesa di valori irrinunciabili per ogni essere umano, unendo in un unico “Treno per la Costituzione” le donne d’ Italia, per ribadire così, in modo tangibile, la volontà di agire a tutti i livelli, per un’Italia unita, democratica, repubblicana, che trovi nelle donne la forza viva, creativa e propositiva per un concreto e ormai inderogabile cambiamento.
Un cambiamento che deve partire proprio dall’attuazione totale della prima parte dall’articolo 1 della Costituzione che afferma che “l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro”, per far sì che tanti giovani disoccupati siano messi in grado di concorrere alla vita della società e di dare il loro migliore contributo, e dalla reale applicazione degli articoli 41 sull’iniziativa privata che non contrasti con il bene sociale, il 51 sulle pari opportunità, e l’articolo 11 sul ripudio della guerra.
Per questo, oltre a stringere il Parlamento in un cerchio umano a difesa dei fondamenti costituzionali, le Donne si recheranno al Quirinale, sede del Capo dello Stato, istituzione massima che per legge deve garantire il rispetto della Costituzione e la sua inviolabilità. La manifestazione proseguirà con la partecipazione alla Marcia per la Pace di Assisi del giorno dopo, il 25 settembre.
Nella Toscano per Il Comitato promotore
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http://www.tusciaweb.eu/

Associazione Fab(b)rica delle Donne - In molti aderiscono all'iniziativa nazionale

Un treno di donne per salvare la 

Costituzione



Riceviamo e pubblichiamo - Il prossimo 24 settembre un  treno proveniente dal Nord, ed  uno dal Sud, porterà le donne italiane a Roma per presidiare il Parlamento a difesa della Costituzione, poiché le donne sono la maggioranza della popolazione italiana e nessuno deve pensare di poter mettere mano a eventuali modifiche Costituzionali senza la compartecipazione delle stesse.
L’iniziativa, promossa dalla “Rete delle donne siciliane per la Rivoluzione gentile”, ha trovato l’immediata adesione di innumerevoli associazioni che condividono il progetto e le finalità.
Le donne vogliono essere portatrici di legalità, giustizia e laicità e per questo si impegnano a difendere la nostra Carta Costituzionale che è garanzia imprescindibile per l’affermazione di questi principi.
Questa battaglia vogliono farla insieme donne con uomini e con quanti hanno a cuore la difesa della Costituzione repubblicana.
L’iniziativa del Treno delle donne per la Costituzione è stata già accolta con grande entusiasmo non soltanto da moltissime donne, ma anche dagli uomini che condividono gli obiettivi di salvaguardia della nostra Carta costituzionale, considerata ancora oggi, a distanza di oltre 60 anni dalla sua approvazione, una delle più progredite ed equilibrate del mondo.

UN TRENO DI DONNE PER

SALVARE LA COSTITUZIONE

Il prossimo 24 settembre   un  treno proveniente dal Nord, ed  uno dal Sud, porterà le Donne Italiane a Roma per presidiare il Parlamento a difesa della Costituzione, poiché le donne sono  la maggioranza della popolazione italiana e nessuno deve pensare di poter mettere mano a eventuali modifiche Costituzionali senza la compartecipazione delle stesse.
L’iniziativa, promossa dalla “Rete delle Donne Siciliane Per la Rivoluzione Gentile”, ha trovato l’immediata adesione di innumerevoli associazioni che condividono il progetto e le finalità.
Le donne vogliono essere portatrici di legalità, giustizia e laicità e per questo si impegnano a difendere la nostra Carta Costituzionale che è  garanzia imprescindibile per l’affermazione di questi principi
Questa battaglia vogliono farla insieme  donne con uomini e con quanti hanno a cuore la difesa della Costituzione repubblicana.
La  iniziativa del Treno delle donne per la Costituzione è stata già accolta con grande entusiasmo non soltanto da moltissime donne, ma anche dagli uomini che condividono gli obiettivi di salvaguardia della nostra Carta costituzionale, considerata ancora oggi, a distanza di oltre 60 anni dalla sua approvazione, una delle più progredite ed equilibrate del mondo.

Politica
15/09/2011 -

Treno delle donne per la Costituzione

A Roma il 24 settembre
si congiungeranno un convoglio partito da Nord e uno da Sud
per circondare il parlamento

Un treno carico di donne provenienti dal nord d’Italia, e un altro partito dalla Sicilia ,si congiungeranno a Roma il 24 settembre per manifestare in difesa della Costituzione repubblicana circondando il Parlamento.

Davanti alla proposta di Legge, presentata di recente alla Camera, per modificare l’Articolo 1 della Costituzione, si sono mobilitati associazioni e gruppi organizzati di donne, dalla Rete Viola all’Onerpo, dal Forum Ambientalista all’Aidos, dall’Udi all’Arcidonna, dai Centri Antiviolenza all’Associazione per la Democrazia Costituzionale.

«Giungeranno a Roma le cittadine e i cittadini di questo Paese - recita un comunicato dei gruppi che organizzano l'iniziativa - che condividono l’obiettivo di questa battaglia in difesa di valori irrinunciabili per ogni essere umano, unendo in un unico “Treno per la Costituzione” le donne d’ Italia, per ribadire così, in modo tangibile, la volontà di agire a tutti i livelli, per un'Italia unita, democratica, repubblicana, che trovi nelle donne la forza viva, creativa e propositiva per un concreto e ormai inderogabile cambiamento».

Un cambiamento che deve partire «proprio dall’attuazione totale della prima parte dall’articolo 1 della Costituzione che afferma che “l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro”, per far sì che tanti giovani disoccupati siano messi in grado di concorrere alla vita della società e di dare il loro migliore contributo, e dalla reale applicazione degli articoli 41 sull’iniziativa privata che non contrasti con il bene sociale, il 51 sulle pari opportunità, e l’articolo 11 sul ripudio della guerra».

Per questo, oltre a stringere il Parlamento in un cerchio umano a difesa dei fondamenti costituzionali, le donne si recheranno al Quirinale, sede del Capo dello Stato, istituzione massima che per legge deve garantire il rispetto della Costituzione e la sua inviolabilità. La manifestazione proseguirà con la partecipazione alla Marcia per la Pace di Assisi del giorno dopo, il 25 settembre

COMUNICATO STAMPA RETE VIOLA - 24 

SETTEMBRE - TRENO DELLE DONNE

La Rete Viola, movimento di cittadini, ha organizzato in collaborazione con l'associazione "Rivoluzione Gentile" il "Treno delle donne per la Costituzione" : due treni, uno da sud (Palermo) e uno da nord (Milano)  porteranno le donne di tutta Italia a partecipare alla manifestazione per ribadire i valori della Costituzione e i diritti delle donne, che Sabato 24 settembre animerà

Piazza Navona, a Roma, dalle ore 18

TDC

L'idea, nata dal gruppo " Donne siciliane per la Rivoluzione Gentile", è appoggiata e sostenuta da Rete Viola.

Le donne, umiliate e denigrate da una società ancora ad oggi altamente maschilista, intendono ancora una volta riaffermare e sostenere il valore e l'importanza che la Costituzione Italiana ha in questo Paese e difenderla dall'attacco di distruzione e usurpazione perpetrato proprio da coloro che dovrebbero tutelarla, i nostri rappresentanti.
Per questo motivo, abbiamo deciso di "unire l'Italia" organizzando 2 treni, uno dal nord e uno dal sud Italia, che si incontreranno a Roma per recarsi assieme a Piazza Montecitorio, al Parlamento, per accerchiarlo simbolicamente.

La nostra azione non sarà solamente di protesta: nel pomeriggio, infatti,  ci recheremo a Piazza Navona dove alterneremo momenti di cultura e di informazione, tenuti per la maggior parte da donne, con i quali vogliamo far sentire all'Italia la voce delle cittadine e dei cittadini che vogliono pensare, sognare, credere e vivere in un paese normale.

Il "Treno delle donne" è stato ideato dalle "Donne siciliane per la Rivoluzione Gentile" e ha trovato la pronta adesione di Rete Viola e di altre associazioni che condividono le medesime finalità di difesa dei principi costituzionali.

Abbiamo sentito il bisogno di aggregarci per affrontare insieme le grandi sfide di questo Paese oramai senza bussola e che rischia di disintegrarsi se solo le proposte di modifiche costituzionali paventate dovessero essere portate a compimento. Vogliamo confrontarci ed essere al contempo una fucina di idee generatrici di cambiamento. Intendiamo imprimere energia e pensiero ad una politica sorda ad ogni innovazione ed essere portatrici di legalità, giustizia e laicità.
Vi aspettiamo, per riappropriarci della nostra dignità, della nostra Costituzione, della nostra Italia!
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http://www.ansa.it/web/notizie/videogallery/italia/2011/09/03/visualizza_new.html_728699119.html

http://www.madonielive.com/news.php?id_news=11583

 http://www.youtube.com/watch?v=-9un4BjcEgY&feature=share

http://www.libera.tv/videos/1688/il-treno-delle-donne-per-la-costituzione.html
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Archeologhe in treno



Il nostro gruppo ha scelto di partecipare all’iniziativa “Treno delle donne in difesa della Costituzione“.
Un treno partirà dal Nord, un altro dal Sud per raggiungere Roma il 24 settembre:
a bordo centinaia di donne italiane che intendono mostrare la propria indignazione e la netta contrarietà alle modifiche che si intende apportare alla Costituzione.
Le archeologhe che vogliano unirsi e partecipare possono controllare il programma delle partenze e inviare una email a archeologhe@gmail.com.
Qualora la vostra città non fosse ancora inserita nel tabellone è possibile diventare referenti delle regioni e città ancora da coprire.
Prossimamente su questa pagina gli aggiornamenti.
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Il Manifesto dell’iniziativa Treno delle Donne per la Costituzione:
L’Idea del Treno delle donne per la Costituzione alla volta di Roma per presidiare il Parlamento a difesa della Costituzione è nata, dopo l’annunciata modifica dell’art. 1 della Carta costituzionale, dal confronto tra le donne della Rete delle Donne Siciliane Per la Rivoluzione Gentile, che ne è la Promotrice.
Nessuno si era ancora spinto al punto di chiedere la modifica della prima parte della nostra Costituzione e questo per noi rappresenta un campanello d’allarme da non sottovalutare che ci ha portate di getto a lanciare questa importante iniziativa.
Noi donne, oggi più che mai, avvertiamo l’obbligo di accompagnare la società verso un futuro diverso. Riteniamo, infatti, che la nostra presenza e la nostra partecipazione attiva potranno restituire tutto quanto fino a oggi è mancato alla cultura politica del Paese.
Siamo numericamente la maggioranza in Italia e nessuno deve pensare di poter modificare la Costituzione senza la nostra compartecipazione.
Vogliamo essere portatrici di legalità, giustizia e laicità e questo ci impegna a difendere la nostra Carta costituzionale che è garanzia imprescindibile per l’affermazione di questi principi.
Questa battaglia vogliamo farla insieme a uomini e donne, ed a quanti hanno a cuore la difesa della Costituzione repubblicana.
Un treno dal Nord ed un treno dal Sud porterà a confluire a Roma le cittadine di questo Paese, e i cittadini che condividono questa battaglia, per unire le donne del Nord e Del Sud, per ribadire la volontà di pensare all’Italia unita, democratica, Repubblicana.
Le donne sentono vitale ed imprescindibile questa battaglia. Con la loro forza viva, creativa, fonte di cambiamento, andranno a presidiare il Parlamento Italiano a cui va lanciato un messaggio forte e chiaro:
“La Costituzione è di tutte le italiane e gli italiani, e senza la condivisione paritaria nessuno ha il diritto di modificarla. Soprattutto l’art. 1 dei principi fondamentali non si tocca!”.
Gli Italiani hanno già bocciato a maggioranza, con il Referendum del 25 e 26 giugno 2006, le riforme che cambiavano l’assetto istituzionale nazionale della seconda parte della Costituzione.
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Corriere2000
Roma - Modifica art.1, manifestazione il 24 settembre

Il treno delle donne per la Costituzione

Un treno carico di donne provenienti dal nord d’Italia, e l’altro partito dalla Sicilia si congiungeranno a Roma il 24 settembre per manifestare in Difesa della Costituzione repubblicana circondando il Parlamento.
Davanti alla proposta di legge, presentata di recente alla Camera, per modificare l’Articolo 1 della Costituzione, le Donne della società civile si sono immediatamente mobilitate in un’ iniziativa, che ha trovato la pronta adesione di numerose associazioni e gruppi organizzati (dalla Rete Viola all’Onerpo, dal Forum Ambientalista all’Aidos, dall’Udi all’Arcidonna, dai Centri Antiviolenza all’Associazione per la Democrazia Costituzionale).
Giungeranno a Roma le cittadine e i cittadini di questo Paese che condividono l’obiettivo di questa battaglia in difesa di valori irrinunciabili per ogni essere umano, unendo in un unico “Treno per la Costituzione” le donne d’ Italia, per ribadire così, in modo tangibile, la volontà di agire a tutti i livelli, per un’Italia unita, democratica, repubblicana, che trovi nelle donne la forza viva, creativa e propositiva per un concreto e ormai inderogabile cambiamento.
Un cambiamento che deve partire proprio dall’attuazione totale della prima parte dall’articolo 1 della Costituzione che afferma che “l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro”, per far sì che tanti giovani disoccupati siano messi in grado di concorrere alla vita della società e di dare il loro migliore contributo, e dalla reale applicazione degli articoli 41 sull’iniziativa privata che non contrasti con il bene sociale, il 51 sulle pari opportunità, e l’articolo 11 sul ripudio della guerra.
Per questo, oltre a stringere il Parlamento in un cerchio umano a difesa dei fondamenti costituzionali, le donne si recheranno al Quirinale, sede del capo dello Stato, istituzione massima che per legge deve garantire il rispetto della Costituzione e la sua inviolabilità.
La manifestazione proseguirà con la partecipazione alla marcia per la pace di Assisi del giorno dopo, il 25 settembre.


3 settembre, 2011 - 11.18



TRENO delle DONNE per la COSTITUZIONE

Treno Donne Costituzione Da qualche giorno, su you tube, circola questo filmato e, su facebook, vengono invitate le donne (ma anche gli uomini) a questo evento.
L'Idea del Treno delle donne per la Costituzione alla volta di Roma per presidiare il Parlamento a difesa della Costituzione è nata, dopo l'annunciata modifica dell'articolo 1 della Carta costituzionale, dal confronto tra le donne della Rete delle Donne Siciliane Per la Rivoluzione Gentile, che ne è la promotrice.
Sul sito internet della manifestazione si legge: “Nessuno si era ancora spinto al punto di chiedere la modifica della prima parte della nostra Costituzione e questo per noi rappresenta un campanello d'allarme da non sottovalutare che ci ha portate di getto a lanciare questa importante iniziativa. Noi donne, oggi più che mai, avvertiamo l'obbligo di accompagnare la società verso un futuro diverso. Riteniamo, infatti, che la nostra presenza e la nostra partecipazione attiva potranno restituire tutto quanto fino a oggi è mancato alla cultura politica del Paese. Siamo numericamente la maggioranza in Italia e nessuno deve pensare di poter modificare la Costituzione senza la nostra compartecipazione. Vogliamo essere portatrici di legalità, giustizia e laicità e questo ci impegna a difendere la nostra Carta costituzionale che è garanzia imprescindibile per l'affermazione di questi principi. Questa battaglia vogliamo farla insieme a uomini e donne, e a quanti hanno a cuore la difesa della Costituzione repubblicana. Un treno dal Nord e un treno dal Sud porterà a confluire a Roma le cittadine di questo Paese, e i cittadini che condividono questa battaglia, per unire le donne del Nord e Del Sud, per ribadire la volontà di pensare all'Italia unita, democratica, Repubblicana. Le donne sentono vitale e imprescindibile questa battaglia. Con la loro forza viva, creativa, fonte di cambiamento, andranno a presidiare il Parlamento Italiano a cui va lanciato un messaggio forte e chiaro: La Costituzione è di tutte le italiane e gli italiani, e senza la condivisione paritaria nessuno ha il diritto di modificarla. Soprattutto l'articolo 1 dei principi fondamentali non si tocca!”.
Si partirà il 23 settembre, alle 14:30, dalla Stazione Centrale di Palermo. Un altro treno partirà da Milano. Le manifestanti si incontreranno a Roma e lì si muoveranno in corteo verso il Parlamento.
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Radio Cento Passi

Un treno di donne per salvare la nostra Costituzione

Scritto da  Bennedetto Randazzo
(16 voti)
Treno1[di Benedetto Randazzo] La proposta di modifica dell'articolo 1 della Costituzione presentata da un semisconosciuto deputato pidiellino è qualcosa di più di una proposta ad personam.
Una trovata tutta berlusconiana; la tecnica è sempre la stessa: quella dei “peones anonimi” che vengono mandati avanti in solitario per proporre le leggi ad personam… se poi va male….(reazione forte) beh, perché prendersela tanto, rimane pur sempre la proposta di uno sconosciuto “peone”.
Era il mese di aprile di quest’anno, lo sconosciuto di turno: il Deputato Remigio Ceroni; mission: nuova proposta Pdl anti toghe, Consulta e Quirinale, presentata il 18 aprile sotto forma di proposta di legge per riformare l’articolo 1 della Costituzione: la proposta, ribadendo la centralità del Parlamento, mette infatti all'angolo Capo dello Stato e Consulta.
La tecnica “dei peones” non dovrebbe esservi del tutto sconosciuta, l’esecutivo ne ha fatto spesso uso, è dai tempi della prima legge sulla riduzione dei tempi di prescrizione che le cose, vanno avanti così.
Ad inaugurare la stagione fu Melchiorre Cirami. Presentò una legge su quello che poi gergalmente fu chiamato “legittimo sospetto e rimessione del processo”, per consentire una più agevole ricusazione di un collegio giudicante nel caso di “forte turbativa” al sereno svolgimento del procedimento. Il buon Melchiorre, insomma, fu il primo che ci mise la faccia. Poi arrivò Edmondo Cirielli, che mise su un bel papocchio per cambiare il codice penale là dove si parlava sempre di prescrizione, inventandosi un meccanismo per diminuire i termini di prescrizione ed aumentare le pene per i recidivi e per i delitti di associazione mafiosa e usura. Finì in un tale vortice di critiche che, alla fine, decise di ritirare la firma dalla legge che, comunque, fu puntualmente approvata e passata alla storia con il nome di “ex Cirielli” perché Edmondo decise di togliere la firma.
Alla Camera, il più profilico presentatore di leggi pro Silvio è Luigi Vitali del Pdl. A lui si deve la presentazione prima della prescrizione breve, poi diventata parte integrante del processo breve e da poco approvata…, è stato sempre lui a firmare una vera perla nell’immaginario delle leggi personali berlusconiane: l’ingiusta intercettazione, una misura stra-punitiva per i magistrati (e per i giornalisti) palesemente incostituzionale, ma capace di diventare emendamento ad hoc all’interno della legge sulle intercettazioni… beh l’elenco sarebbe lungo, esattamente come quello delle “leggi ad personam”…
Ed ora tocca alla Costituzione. Nessuno si era ancora spinto al punto di chiedere la modifica della prima parte della nostra Costituzione, peones o no questo rappresenta un campanello d'allarme da non sottovalutare!
L'idea del Treno delle donne per la Costituzione alla volta di Roma per presidiare il Parlamento a difesa della Costituzione, è nata dopo l'annunciata modifica dell'art. 1 della Carta costituzionale, dal confronto tra le donne della Rete delle Donne Siciliane Per la Rivoluzione Gentile, che ne è la Promotrice.
Gli Italiani hanno già bocciato a maggioranza con il Referendum del 2006 le scellerate riforme volute dal precedente esecutivo di destra e non si può far finta che ciò non sia successo e tornare allegramente a stravolgerla!
Il treno delle donne attraverserà l’Italia partendo da Nord (Milano) e da Sud (Palermo)
Treno2


“Il Treno delle Donne per salvare la Costituzione”

Articolo - autore: guia - pubblicazione del: 28-08-2011
Il 24 settembre manifestazione a Roma per circondare il Parlamento. Un treno carico di donne provenienti dal nord d’Italia, e l’altro partito dalla Sicilia si congiungeranno a Roma il 24 settembre per manifestare in Difesa della Costituzione repubblicana circondando il Parlamento. Davanti alla proposta di Legge, presentata di recente alla Camera, per modificare l’Articolo 1 della Costituzione, le Donne della società civile si sono immediatamente mobilitate in un’ iniziativa, che ha trovato la pronta adesione di numerose associazioni e gruppi organizzati.



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IL TRENO DELLE DONNE PER LA COSTITUZIONE
Postato da Vincenzo Pascuzzi   
Martedì 19 Luglio 2011 10:58
altSiamo donne  che  hanno deciso di non restare a guardare il Paese che va in rovina. Donne che si uniscono per ottenere una Democrazia Compiuta con l'applicazione  della Costituzione. Donne  che vogliono porre al servizio del Paese le loro competenze e capacità. Donne che costruiscono una Rivoluzione Gentile, ma determinata, per dare un futuro ai propri figli e quindi al Paese.


IL TRENO DELLE DONNE PER LA COSTITUZIONE

pubblicata da Marisa Clara Celeste Corazzol il giorno lunedì 18 luglio 2011 alle ore 12.06

IL TRENO DELLE DONNE PER LA COSTITUZIONE
Un treno dal Sud- un Treno dal Nord alla volta di Roma per Circondare il Parlamento

Care amiche,cari amici,
vi invitiamo ad aderire all’iniziativa “Treno delle Donne in difesa della Costituzione”.
Siamo donne  che  hanno deciso di non restare a guardare il Paese che va in rovina. Donne che si uniscono per ottenere una Democrazia Compiuta con l'applicazione  della Costituzione. Donne  che vogliono porre al servizio del Paese le loro competenze e capacità. Donne che costruiscono una Rivoluzione Gentile, ma determinata, per dare un futuro ai propri figli e quindi al Paese. Donne decise a difendere i valori irrinunciabili della Costituzione.
Ancora una volta sentiamo il bisogno di aggregarci per affrontare insieme le grandi sfide di questo Paese, oramai senza bussola, che rischierebbe di disintegrarsi se solo si realizzassero le proposte di modifiche costituzionali come il recente testo di modifica dell’art.1 che disegna un vero e proprio stravolgimento dei principi democratici *.
Intendiamo, con questa iniziativa, essere un vivace esempio di protezione e difesa della Carta costituzionale;  imprimere energia e pensiero ad una politica sorda ad ogni innovazione, ed essere portatrici di legalità, giustizia e laicità.
Vogliamo confrontarci e vogliamo essere  nel contempo una fucina di idee generatrici di cambiamento. Siamo convinte che  la  politica deve  nutrirsi di desideri, alimentarsi con l’azione, vivere nelle relazioni, produrre benessere. La nostra rivoluzione gentile, che raccoglie l’eredità del movimento delle donne, è una rivoluzione culturale, capillare, che vuole coinvolgere tutti gli aspetti della politica, dell’economia, del vivere sociale, della pace e dell’ambiente, e rendere noi donne protagoniste ponendo al centro la nostra capacità di pensare al femminile
Non vogliamo partiti, né bandiere, né colori se non quelli della bandiera italiana e della Pace. Siamo trasversali e aperte all'apporto e all'adesione di tutti coloro che hanno a cuore il Bene Comune ed il futuro del nostro Paese.
Sul Treno della Rivoluzione gentile, possono salire anche gli uomini che sostengono la nostra Rete e condividono i nostri obiettivi.
Il treno  delle Donne attraverserà l’Italia il 22 e 23 settembre. Il punto di arrivo è
Roma. L’Obiettivo è di circondare il Parlamento. L’istanza è rivolta al Presidente della Repubblica quale Garante della Costituzione.
Aderisci al nostro Evento che interverrà contestualmente alla Marcia della Pace di Assisi del 25 settembre, e proseguirà con la partecipazione da parte dei gruppi che potranno organizzarsi per essere ad Assisi dopo Roma.
Scrivici: retedonnesiciliane@li bero.it

18 Luglio 2011                                                                                    Il Comitato Promotore

*proposta di legge costituzionale  

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In difesa della Costituzione. Un treno di donne attraverserà l'Italia dal 23 al 24 settembre
L'iniziativa è stata promossa dalla Rete delle Donne Siciliane per la Rivoluzione Gentile e poi ripresa da numerose associazioni di tutta Italia. "Vogliamo essere portatrici di legalità, giustizia e laicità e questo ci impegna a difendere la nostra Carta costituzionale che è garanzia imprescindibile per l'affermazione di questi principi": così nel Manifesto del Treno per le Donne per la Costituzione. 
Ecco il testo integrale del Manifesto:



L'Idea del Treno delle donne per la Costituzione alla volta di Roma per presidiare il Parlamento a difesa della Costituzione è nata, dopo l'annunciata modifica dell'art. 1 della Carta costituzionale, dal confronto tra le donne della Rete delle Donne Siciliane Per la Rivoluzione Gentile, che ne è la Promotrice.

Nessuno si era ancora spinto al punto di chiedere la modifica della prima parte della nostra Costituzione e questo per noi rappresenta un campanello d'allarme da non sottovalutare che ci ha portate di getto a lanciare questa importante iniziativa.

Noi donne, oggi più che mai, avvertiamo l'obbligo di accompagnare la società verso un futuro diverso. Riteniamo, infatti, che la nostra presenza e la nostra partecipazione attiva potranno restituire tutto quanto fino a oggi è mancato alla cultura politica del Paese.

Siamo numericamente la maggioranza in Italia e nessuno deve pensare di poter modificare la Costituzione senza la nostra compartecipazione.

Vogliamo essere portatrici di legalità, giustizia e laicità e questo ci impegna a difendere la nostra Carta costituzionale che è garanzia imprescindibile per l'affermazione di questi principi.

Questa battaglia vogliamo farla insieme a uomini e donne, ed a quanti hanno a cuore la difesa della Costituzione repubblicana.

Un treno dal Nord ed un treno dal Sud porterà a confluire a Roma le cittadine di questo Paese, e i cittadini che condividono questa battaglia, per unire le donne del Nord e Del Sud, per ribadire la volontà di pensare all'Italia unita, democratica, Repubblicana.

Le donne sentono vitale ed imprescindibile questa battaglia. Con la loro forza viva, creativa, fonte di cambiamento, andranno a presidiare il Parlamento Italiano a cui va lanciato un messaggio forte e chiaro:

"La Costituzione è di tutte le italiane e gli italiani, e senza la condivisione paritaria nessuno ha il diritto di modificarla. Soprattutto l'art. 1 dei principi fondamentali non si tocca!".

Gli Italiani hanno già bocciato a maggioranza, con il Referendum del 25 e 26 giugno 2006, le riforme che cambiavano l'assetto istituzionale nazionale della seconda parte della Costituzione. Oggi non si può far finta che ciò non sia successo e tornare allegramente a stravolgerla!


Un treno dal Sud - un Treno dal Nord
alla volta di Roma per Circondare il Parlamento
 

Le Donne dicono "NO" alla proposta di modifica dell'art. 1 della Costituzione Italiana

 

Attacco alla Costituzione: Ceroni del Pdl, vuole abolire l'art.1.della Costituzione Italiana: «L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione».
 

«Il Parlamento è sovrano, gerarchicamente viene prima degli altri organi costituzionali come magistratura e Consulta e presidenza della Repubblica». Dal Pdl arriva un nuovo attacco contro i giudici, ma anche contro il Capo dello Stato, attraverso una proposta di legge per riformare l'articolo 1 della Costituzione ribadendo «la centralità del Parlamento nel sistema istituzionale della Repubblica».
A depositarla, il 18 aprile, è stato il deputato marchigiano Remigio Ceroni (leggi chi è), esattamente il giorno dopo il comizio elettorale di Silvio Berlusconi a Milano, durante il quale il premier è tornato ad attaccare la magistratura. «Visto che al momento non è possibile fare una riforma in senso presidenziale come vorrebbe Berlusconi» ha spiegato Ceroni «per ora ribadiamo la centralità del Parlamento troppo spesso mortificata, quando fa una legge, o dal presidente della Repubblica che non la firma o dalla Corte costituzionale che la abroga. Occorre ristabilire la gerarchia tra i poteri dello Stato. Se c'è un conflitto, occorre specificare quale potere è superiore». Leggi tutto


 

Il 24 Settembre 2011 a partire dalle 11.00 le Donne Italiane, portatrici di legalità, giustizia e laicità, davanti a Montecitorio manifesteranno la loro volontà di salvaguardare difendere la Carta costituzionale.

Nessuno si era ancora spinto al punto di chiedere la modifica della prima parte della nostra Costituzione e questo è un campanello d′allarme da non sottovalutare.

Gli Italiani hanno già bocciato a maggioranza, con il Referendum del 25 e 26 giugno 2006, le riforme che cambiavano l′assetto istituzionale nazionale della seconda parte della Costituzione. Oggi non si può far finta che ciò non sia successo e tornare allegramente a stravolgerla!

Dopo l′annunciata modifica dell'art. 1 della Carta costituzionale, la Rete delle Donne Siciliane Per la Rivoluzione Gentile ha ideato il Treno delle donne per la Costituzione e si è attivata per presidiare il Parlamento a difesa della Costituzione.
Dunque il 23 e 24 settembre Il treno delle Donne attraverserà l’Italia da Sud e da Nord, il punto di arrivo è Roma. L’Obiettivo è quello di rivolgersi al Presidente della Repubblica quale Garante della Costituzione Italiana, in quanto si prospetta il pericolo concreto della nascita di una nuova dittatura, poiché tale sarebbe un Parlamento che sovrasta tutti gli altri organi Costituzionali.

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