sabato 31 gennaio 2015

Un settennato costituzionale

31 gennaio 2015 - 1 Commento »
Sandra Bonsanti



Sergio Mattarella non lo sentivi nemmeno arrivare, come se non volesse disturbare, col rumore dei suoi passi. Ma poi si avvicinava a noi giornalisti con un sorriso partecipe nei momenti che lui ricorda ora come “impegnativi”. Niente, rispetto all’impegno che si assume da oggi, 31 gennaio 2015, per i prossimi sette anni.
Anni di grandi difficoltà, di disoccupazione e miseria e di grande tensione dentro e attorno alle istituzioni. Ma la scommessa della sua vita sarà quella di riuscire a riavvicinare i cittadini alla politica: saprà farlo questo politico così schivo e lontano da ogni ribalta, questo uomo della prima Repubblica che dovrà vigilare su riforme della Costituzione già disegnate e in parte votate e su una legge elettorale diversa profondamente dal suo mattarellum?

Auguri al 12° Presidente Della Repubblica !!!

Com'era ampiamente prevedibile Mattarella è il 12° Presidente Della Repubblica. Uomo della vecchia DC che è arrivato indenne alla già morta terza Repubblica. 
Lla Sua Elezione segna comunque la sconfitta di questa classe dirigente, che ha dimostrato di non è all'altezza del proprio ruolo, che per potere andare avanti ha dovuta guardare indietro. Questo è sicuramente un limite a cui bisognerebbe porre rimedio se solo si cominciasse a capire che una classe dirigente non si improvvisa, non si può sceglie via web tra chi grida di più. Non so se questa esperienza insegnerà qualcosa agli Italiani, io, ovviamente, auspico di sì. 
Per il momento voglio fare gli Auguri al nuovo Presidente Della Repubblica con la speranza che Egli possa e voglia continuare a difendere la nostra Costituzione, così come abbiamo fatto insieme in occasione del referendum del 2006. 
Infatti, in occasione dell'incontro sulle riforme Costituzionali, che ho organizzato insieme ai componenti del Comitato Prodi Palermo 1, Lui ha partecipato quale testimonial di Romano Prodi ed è intervenuto in difesa della Costituzione!
Da uomo siciliano spero possa continuare ad essere garante della Costituzione e dire no alle riforme scellerate volute da Renzi e Berlusconi e anche garante dell'unità del Paese!!!

Nella Toscano

venerdì 30 gennaio 2015

PANCHO PARDI – Anomalie, mostri e mostriciattoli stanno smontando la Repubblica


ppardiTre ano­ma­lie. 1) Le re­vi­sio­ni co­sti­tu­zio­na­li do­vreb­be­ro na­sce­re dal Par­la­men­to. Quel­la in corso è im­po­sta dal go­ver­no. 2) La re­vi­sio­ne passa at­tra­ver­so un Par­la­men­to elet­to con una legge di cui sono già stati ac­cer­ta­ti pro­fi­li di in­co­sti­tu­zio­na­li­tà: do­vreb­be oc­cu­par­si di tutto meno che di cam­bia­re la Co­sti­tu­zio­ne. La Co­sti­tu­zio­ne do­vreb­be es­se­re cam­bia­ta solo da as­sem­blee elet­ti­ve elet­te con si­ste­ma pro­por­zio­na­le: pla­sma­te dal pre­mio di mag­gio­ran­za im­pon­go­no di fatto una Carta de­for­ma­ta dalla lo­gi­ca mag­gio­ri­ta­ria. 3) Re­vi­sio­ne co­sti­tu­zio­na­le è solo quel­la in corso che de­clas­sa il Se­na­to. Ma i suoi ef­fet­ti sono in­ti­ma­men­te le­ga­ti alla mo­di­fi­ca della legge elet­to­ra­le. Que­sta non ha rango co­sti­tu­zio­na­le ma in­ci­de con forza sulla forma di go­ver­no e quin­di sul qua­dro isti­tu­zio­na­le. Nella si­tua­zio­ne ita­lia­na è im­pos­si­bi­le giu­di­ca­re se­pa­ra­ta­men­te ri­for­ma del Se­na­to e legge elet­to­ra­le. La prima raf­for­za gli ef­fet­ti della se­con­da.

L’elezione del Presidente della Repubblica ed il PD ricompattato!

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Quello che viene fuori dalle trattative per l’elezione del presidente della repubblica è prima di tutto un ritratto impietoso di un Paese allo sbando.
La cosa più drammatica è vedere conme in questo Paese la stragrande maggioranza degli Italiani disconosce la Costituzione, ne stiamo avendo prova in queste ore.
Questo è il primo grande problema che abbiamo davanti e che dovremmo risolvere al più presto. Sapere quello che c’è scritto nella Costituzione e conoscerne l’esistenza, il suo valore, il significato della legge fondamentale dello Stato è alla base di tutto.
Vedendo i sondaggi che sono stati diffusi secondo cui più del 70% degli Italiani vorrebbe l’elezione diretta del Presidente della Repubblica è drammatica e preoccupante.
Continua a legegre qui:
http://ricostruirestatoepartiti.altervista.org/lelezione-del-presidente-della-repubblica-ed-il-pd-ricompattato/

venerdì 16 gennaio 2015

Un’influenza manda in Tilt gli ospedali Italiani!

Art. 32 della Costituzione: La repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.

Ho forti dubbi che i nostri governanti, con in testa la Lorenzin, conoscano questo fondamentale articolo della nostra Costituzione.
I dubbi sono confermati se si guarda a quello che sta avvenendo in questi giorni negli ospedali italiani a causa del picco dell’influenza, fatto questo quanto mai prevedibilissimo, ma che non trova risposte adeguate nella sanità italiana.
I tagli indiscriminati, fatti dagli ultimi governi, per far fronte a un altro scempio compiuto ai danni dei cittadini con l’introduzione del pareggio di bilancio nella nostra Costituzione, stanno dando il proprio frutto avvelenato, com’era ampiamente prevedibile.
continua a leggere qui

giovedì 15 gennaio 2015

Comunicato dei Comitati Dossetti per la Costituzione

condivido e pubblico ...
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I giuristi dei Comitati Dossetti per la Costituzione
“NUOVE ELEZIONI PER RIFORME CONDIVISE”
Preferibile ai fini dell’efficacia un sistema proporzionale
I giuristi dei Comitati Dossetti per la Costituzione Umberto Allegretti, Gaetano Azzariti, Enzo Balboni, Lorenza Carlassare, Nicola Colaianni, Francesco Di Matteo, Mario Dogliani, Luigi Ferrajoli, Domenico Gallo, Valerio Onida, Umberto Romagnoli, Massimo Villone, con Sandro Baldini, Maurizio Serofilli e col presidente dei Comitati Raniero La Valle, riuniti a Bologna il 10 gennaio 2015 hanno preso posizione sulle riforme e sullo stato della democrazia.
Di fronte all’acuirsi dell’emergenza internazionale e all’attuale fase storica del sistema politico italiano caratterizzata da una profonda crisi della rappresentanza – esplicitata anche nella nota sentenza della Corte – così come dal discredito della politica e dal crescente distacco dei cittadini dalle Istituzioni, ritengono che sia opportuno rinviare riforme costituzionali che, al di là del merito delle stesse su cui si danno opinioni molto diversificate, non appaiono idonee ad affrontare i nodi reali, e che si giunga invece in tempi ravvicinati a nuove elezioni politiche.

lunedì 12 gennaio 2015

Il popolo francese dice no al Terrorismo!

IO NON DELEGO, IO PARTECIPO è la parola d'ordine dei Partigiani contro il pensiero unico dominante.

sabato 10 gennaio 2015

La necessità di un partito nuovo contro il pensiero unico dominante.

Come molti sanno e come si sta disvelando sempre più, in occidente la democrazia rappresentativa è in parte una fictio dietro cui si cela una competizione tra ristrette élite per conquistare il governo della società.

Così scrive Gustavo Zagrebelsky, uno dei migliori Costituzionalisti:
“La democrazia, nella versione rappresentativa che conosciamo, è una classe politica, scelta attraverso elezioni, che immettono nelle istituzioni istanze della società per trasformarle in leggi. E’ dunque, nell’essenziale, un sistema di trasmissione e trasformazione di domande che si attua attraverso una sostituzione dei molti con pochi: una classe politica al posto della società. Qui, piaccia o no, c’è la radice inestirpabile del carattere oligarchico della democrazia rappresentativa, carattere che perlopiù viene occultato in rituali democratici ma che talora non ci si trattiene dall’esibire sfrontatatmente. Ma al di là di ipocrisia ed arroganza, ciò che è decisivo è il rapporto tra questa oligarchia e la società (…). La classe politica pesca dalla società le istanze ch’essa vuole rappresentare per ottenere i consensi necessari a mantenere o migliorare le proprie posizioni, secondo la legge ferrea dell’autoconservazione delle élite.”

mercoledì 7 gennaio 2015

Disuguaglianze globali - Reset Italia

Nel secondo, non è un caso che il razzismo trionfi maggiormente nei paesi ricchi, paesi, cioè, in cui la spinta all’individualismo e alla competitività sono maggiori poichè mancano uno spiccato senso della solidarietà ed una comunione di mezzi.

Disuguaglianze globali - Reset Italia

Morte a Parigi e nel mondo - Reset Italia

I 12 morti francesi sono come le migliaia di vittime palestinesi, afghane, irachene…gente comune, ognuno con il proprio lavoro, il proprio credo, la propria religione, i propri affetti, i propri interessi. Qualcuno ha deciso per loro e quel qualcuno ha le mani sporche di sangue sia in Oriente che in Occidente.
Diceva un grande presidente italiano, Sandro Pertini, riferendosi al nostro paese, ma, secondo il mio modesto parere, a tutto il mondo : “ L’ Italia, a mio avviso, deve essere nel mondo portatrice di pace: si svuotino gli arsenali di guerra, sorgente di morte, si colmino i granai di vita per milioni di creature umane che lottano contro la fame. Il nostro popolo generoso si è sempre sentito fratello a tutti i popoli della terra. Questa è la strada, la strada della pace che noi dobbiamo seguire.”
La strada della pace è davanti a noi, nascosta da quella rabbia che vogliono infonderci, gli uni e gli altri, per i loro interessi assassini, per quel potere sulla vita della gente al quale mai hanno rinunciato, per quegli interessi economici e personali che vivono sulle nostre sofferenze e sui nostri morti.
La pace, diceva Malcom X, non può essere separata dalla libertà. Chi è schiavo sa solo uccidere, chi è libero conosce il significato profondo ed universale della parola pace.
Morte a Parigi e nel mondo - Reset Italia

venerdì 2 gennaio 2015

Jobs act, un referendum — Liberacittadinanza

Tutto il resto del decreto attua­tivo, com­presa la dibat­tuta que­stione della par­ziale della rein­te­gra nel caso di licen­zia­menti disci­pli­nari ille­git­timi, è sol­tanto fumo negli occhi, per­ché tutti i datori imboc­che­ranno, invece, la como­dis­sima strada del «falso» motivo eco­no­mico pro­dut­tivo. Il «pro­gres­si­sta» Renzi e il «comu­ni­sta» Poletti e tutti i loro acco­liti dovranno spie­gare un giorno che cosa vi sia di moderno, di social­mente utile, di pro­gres­sivo, di «coper­ni­cano» in que­sta sfac­ciata e disgu­stosa ingiu­sti­zia che ripu­gna prima ancora che al diritto al comune senso etico.