domenica 23 novembre 2014

Manifesto dei “Partigiani contro il pensiero unico dominante”

Ormai la deriva autoritaria sostenuta dal pensiero unico dominante sembra un passaggio obbligato nella storia contemporanea del nostro Paese.
E certamente non può essere sconfitta creando l’ennesimo partitino dello zero virgola pelo di pulce per cento.
Non è questo l’obiettivo di questo movimento.
L’obbiettivo di questo movimento – che ha individuato come contraddizione principale il pensiero unico dominante che proclama la democrazia, mentre di fatto, in concreto, la va sempre più riducendo ad una finzione (di cui sono evidenti manifestazioni i leaderismi e i populismi) ed alla nuova espressione del neoliberismo che ha devastato il nostro Paese in ogni suo aspetto- è quello di ricostruire una sinistra autentica post ideologica che rilanci una sua propria visione del mondo, una visione alternativa all’esistente, da superare (e inevitabilmente da liquidare) con radicalità e coraggio.

L’obbiettivo di questo movimento, è di unire le risorse intellettuali dei suoi militanti per elaborare una nuova categoria di pensiero insieme ad una nuova visione solidarista del mondo in grado di penetrare le menti e le coscienze laiche e cattoliche progressiste anestetizzate dal pensiero unico dominante, in un processo di Liberazione graduale che porti alla sua rappresentanza politica.
La storia recente del movimento qualunquista-autoritario del comico Beppe Grillo e il tradimento del “partito ecologista”hanno dimostrato che nel Paese c’è una forte domanda di cambiamento radicale della politica da parte del mondo progressista post ideologico laico e cattolico.
Questo, insieme al dato incontrovertibile che nel Paese il primo partito quello dell’astensione, dimostra che pure nel mix di motivazioni contrapposte e per nulla in sintonia tra di esse, esiste un popolo autenticamente progressista (di sinistra ma anche cattolico) privato di una sua rappresentanza politica.
Parliamo dunque di milioni di persone e di percentuali che possono potenzialmente avere la forza per governare il Paese.
Se questi dati sono reali altrettanto realistica è l’esclusione di tentare di unire quella forza con simboli o nomi appartenenti all’era ideologica ai quali ostinatamente continua a fare riferimento la galassia della cosiddetta sinistra italiana che ormai è vicina a scindere anche l’atomo.
Noi vogliamo ripartire dalla società civile recidendo ogni rapporto con l’attuale sistema dei partiti tutti omologati al pensiero unico dominante e dai movimenti espressione di qualunquismo autoritario.
Noi vogliamo ripartire dalla convinzione di Enrico Berlinguer che senza una alleanza tra il popolo autenticamente di sinistra e quello cattolico progressista che con esso condivide i valori più profondi della nostra esistenza, (dialogo aperto dal Cardinale Carlo Maria Martini prima e dal Cardinale Tettamanzi poi) non si può conquistare una forza numericamente in grado di governare il Paese con un’etica solidarista in chiave post ideologica ed in contrapposizione etica e politica all’edizione odierna liberista del PD che perde iscritti e militanti in caduta libera e riesce a guadagnare consensi solo grazie ai media che controlla.
E vogliamo ripartire dalla tesi di Norberto Bobbio (“Non ci può essere democrazia senza socialismo come non ci può essere socialismo senza democrazia”) ricollocandola temporalmente ai giorni nostri in chiave post ideologica e sostituendo “socialismo” con “SOLIDARISMO” termine non ideologico nel quale può identificarsi in pieno quel popolo progressista sia laico che cattolico.
Noi vogliamo ripartire da qui per il lavoro di elaborazione che vogliamo realizzare -insieme a chi lo condivide- di un pensiero davvero alternativo a quello unico dominante attraverso un nuovo percorso politico di sinistra post ideologica.
Noi vogliamo andare “oltre” con coraggio e imparando dalle lezioni del passato.
Per ricostruire una sinistra autentica post ideologica che rilanci una sua propria visione del mondo, una visione alternativa all’esistente, da superare (e inevitabilmente da liquidare) con radicalità e coraggio.
Non revisionando alcunchè.
Ma andando oltre l’era ideologica e quella del pensiero unico dominante.
Abbiamo fissato questi riferimenti di partenza ricollocandoli temporalmente ai giorni nostri in un pensiero post ideologico.
E per noi andare oltre significa rivoluzionare le nostre vecchie categorie di pensiero ed elaborarne una che va “oltre” quelle categorie senza perdere i valori universali che storicamente hanno prodotto.
Senza smarrire “La Via Maestra” dei valori nati nella Resistenza antifascista e custoditi nella nostra Costituzione.
Perché post ideologico per noi non significa qualunquismo o persino pensiero unico dominante.
Post ideologico per noi vuol dire portare con noi i valori richiamati per fondare una sinistra autentica.
Una sinistra del popolo e per il popolo a partire dai più deboli e dagli ultimi.
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Tutti coloro che condividono con noi questo manifesto possono sottoscriverlo e se saremo tantissimi possiamo pensare di dare una speranza nuova al Paese.
Nella Toscano, Leonardo Libero e Renato Palaia.

per leggere il nostro programma potete farlo cliccando sul link che segue:
http://ricostruirestatoepartiti.altervista.org/programma-aperto-al-contributo-di-arricchimento-di-coloro-che-condividono-principi-generali-del-nostro-manifesto/

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