lunedì 31 marzo 2014

Grillo e Casaleggio con Rodotà: “No a svolte autoritarie”


l'Unità  31 marzo 2014 - 3 Commenti »
Rachele Gonnelli

 ZagrebelskkyRodotà“Fermare la svolta autoritaria” è il titolo di un durissimo appello contro le riforme costituzionali in discussione lanciato da un gruppo di intellettuali e costituzionalisti legati all’associazione “Libertà e Giustizia”. I firmatari, che sono in gran parte gli stessi che lanciarono l’anno scorso la grande manifestazione a Roma in difesa della Costituzione – tra i quali Gustavo Zagrebelsky, Stefano Rodotà, Lorenza Carlassare, Alessandro Pace, Nadia Urbinati, Salvatore Settis ai quali si sono aggiunti Barbara Spinelli, protabandiera della lista Tsipras, e Maurizio Landini, segretario della Fiom – sostengono che l’Italicum e più in generale le riforme istituzionali non siano altro che un progetto semi-presidenzialista, tendenzialmente plebiscitario e autoritario – quello – di “creare un sistema autoritario che dà al presidente del Consiglio poteri padronali” -, di fatto un sostanziale stravolgimento dell’impianto costituzionale repubblicano. E affermano che questo progetto, per come da loro delineato, deve essere fermato a tutti i costi, “con la stessa determinazione con la quale si riuscì a fermarlo quando Berlusconi lo ispirava”.

La casta siete voi


Una risposta

31 marzo 2014 -


berlinguerMa dove sono oggi gli eredi di Enrico Berlinguer? Quando si accendono le luci nelle sale di tutta Italia dove si proietta il film di Veltroni, la domanda resta sospesa nell’aria, come quelle a cui la grande Storia non sa e forse non vuole dare una risposta.
Siamo noi gli eredi, ognuno di noi, cittadini qualunque, sognatori di democrazia, coi nostri pensieri che vengono da lontano, le nostre speranze tradite… con quel timore che la nostra Italia non riesca a essere ancora una volta all’altezza dei grandi ideali che ce la consegnarono.

Renzi e il dissenso


ilNichilista

31 marzo 2014 -  Fabio Chiusi

 renzicampanelloSi possono definire i critici «gufi e rosiconi», caro Matteo, e intellettuali come Rodotà e Zagrebelsky «professoroni o presunti tali» (sì, anche invece di rispondere nel merito alle critiche). Si può tirare in ballo il doppiopesismo della sinistra sfoderando l’arma derisoria per tutte le stagioni, i «girotondi». Si possono annunciare infinite promesse – ogni volta che apro il giornale ne trovo di nuove – e poi minimizzare se le date slittano e i conti non tornano (dicendo con fastidio, invariabilmente, «i soldi ci sono»). E si può anche dipingere un mondo in cui da una parte ci sei tu, l’antisistema, che vuole cambiare tutto e dall’altra «l’establishment, il sistema» –

Verso la svolta autoritaria: adesioni e rassegna stampa

venerdì 28 marzo 2014

Verso la svolta autoritaria

L'appello

27 marzo 2014 - 90 Commenti »

Nadia Urbinati, Gustavo Zagrebelsky, Sandra Bonsanti, Stefano Rodotà, Lorenza Carlassare, Alessandro Pace, Roberta De Monticelli, Salvatore Settis, Rosetta Loy, Corrado Stajano, Giovanna Borgese, Alberto Vannucci, Elisabetta Rubini, Gaetano Azzariti, Costanza Firrao, Alessandro Bruni, Simona Peverelli, Sergio Materia, Nando dalla Chiesa, Adriano Prosperi, Fabio Evangelisti

 
Berlusconi-renziStiamo assistendo impotenti al progetto di stravolgere la nostra Costituzione da parte di un Parlamento esplicitamente delegittimato dalla sentenza della Corte costituzionale n.1 del 2014, per creare un sistema autoritario che dà al Presidente del Consiglio poteri padronali.

“Riforma pericolosa”. Il premier bocciato sulla Costituzione

l Fatto Quotidiano

28 marzo 2014 -  Luca De Carolis


a.pace
        
Tante firme di giuristi per l’appello di Libertà e Giustizia: “Un parlamento delegittimato dalla consulta non può stravolgere la carta”. Oggi la bozza nella direzione PD.
Dietro la riforma che è la bandiera del fu rottamatore “c’è il progetto di stravolgere la Costituzione”, da parte di “un Parlamento delegittimato dalla sentenza della Corte costituzionale”. Con l’obiettivo di dare al presidente del Consiglio “poteri padronali”, per una “svolta autoritaria” che è un vecchio sogno di Silvio Berlusconi.

giovedì 20 marzo 2014

La legge elettorale Berlusconi–Renzi e le sue varie illegittimità


Articolo 21  
20 marzo 2014 -   
Carlassare_LorenzaSi può dire che la legge elettorale Berlusconi- Renzi non comporti “un’alterazione profonda della composizione della rappresentanza democratica sulla quale si fonda l’intera architettura dell’ordinamento costituzionale” e non comprometta la “funzione rappresentativa dell’Assemblea”? Per la Corte costituzionale – sent. n.1 /2014- è consentito agevolare la formazione di una adeguata maggioranza parlamentare per garantire la stabilità del governo, non però col sacrificio o la compressione della rappresentanza: i due interessi si possono bilanciare solo in misura ragionevole per non violare il principio di eguaglianza del voto.

Una nuova politica costituzionale

 la Repubblica  18 marzo 2014 - 2 Commenti »
Stefano Rodotà                                                            La realtà è del tutto diversa.
fotoRodotàÈ ancora possibile una politica costituzionale? La questione non riguarda soltanto l’Italia, né si esaurisce nel controllo di conformità delle leggi a singole norme della Costituzione. Ma, quando si segnala questo tema, accade spesso di ricevere risposte infastidite, quasi che si volesse mettere la politica sotto una incombente e inammissibile tutela del diritto.

lunedì 17 marzo 2014

Non c’è più spazio per la cultura della Costituzione


17 marzo 2014
Carlo Dore jr.
Costituzione_330pxSi respira uno strano clima, mentre Renzi e il Ministro Boschi elencano a beneficio delle telecamere i passaggi fondamentali della legge elettorale appena approvata dalla Camera dei Deputati: le mille criticità che hanno scandito il voto di Montecitorio vengono superate in un battito di ciglia, affogate in profluvio di riferimenti a svolte epocali, traguardi storici, sconfitte dei gufi e vittorie conseguite a tavolino sui cantori dell’eterno disfattismo.

venerdì 14 marzo 2014

«La posta è il popolo sovrano»

Il manifesto
Andrea Fabozzi

Carlassare_LorenzaDa Romolo a Mat­teo Renzi. Il senato si avvia davv­vero a scom­pa­rire? L’Assemblea delle auto­no­mie pro­po­sta dal pre­si­dente del Con­si­glio non è solo la cor­re­zione, attesa da anni, del bica­me­ra­li­smo pari­ta­rio, ma un inter­vento pro­fondo nell’architettura della Costi­tu­zione. La costi­tu­zio­na­li­sta Lorenza Car­las­sarre lo boc­cia in pieno. Con una pre­messa. «L’idea di limi­tare a una camera il rap­porto fidu­cia­rio del governo è vec­chia e con­di­visa. Ma per affi­dare al senato fun­zioni di garan­zia poli­tica o di rac­cordo con i cit­ta­dini sui ter­ri­tori. Qui non si fa né l’una cosa né l’altra. Mor­tati già nell’assemblea Costi­tuente diceva che il senato avrebbe dovuto ‘inte­grare la rap­pre­sen­tanza’. La bozza che ha pre­sen­tato Renzi è la nega­zione di quel pensiero».

Invito a firmare questa importante petizione per aiutare le donne vittime di violenza!

 Invito tutti a firmare per questa importante petizioni.
E' necessario per aiutare le donne vittime della violenza.
Conosco Stefania Catallo e vi assicuro che è davvero una bella persona che lotta per tutelare le donne vittime della violenza. Soprattutto in questo momento abbiamo bisogo di queste Donne!!!!

http://www.facebook.com/l.php?u=http%3A%2F%2Fwww.change.org%2Fit%2Fpetizioni%2Fignazio-marino-salviamo-il-centro-antiviolenza-di-tor-bella-monaca&h=DAQG8ZFeCAQG0Iav-JXWegDmIknmtf18RM2dTNDr8sCk3AQ&enc=AZPjId0VXaCdmu3EDc2Lv2NggIvYggnLgC6yVhTV3hMBpHTFXSjfDwXK2XiZpwGD1drS9J8ZCVkj7nKBImO6YRTt&s=1

Intervista a Gallino: "Renzi porterà il paese contro il muro della Bce"


Intervista a Gallino: "Renzi porterà il paese contro il muro della Bce"
«Un aspetto che lascia per­plessi in que­sta “svolta” di Mat­teo Renzi – afferma Luciano Gal­lino – è che si pro­met­tono 80–85 euro in più al mese a per­sone che già lavo­rano men­tre sarebbe stato più equo ed effi­ciente spen­derli per creare occu­pa­zione». Per l’autore di uno dei libri più acu­mi­nati con­tro l’austerità («Il colpo di stato di ban­che e governi») e uno dei «garanti» della lista «Altra Europa con Tsi­pras» alle euro­pee, «è chiaro che 10 miliardi per 10 milioni di per­sone suona bene, e por­terà voti. Ci sono anche misure posi­tive per l’edilizia sco­la­stica, ma se si stan­zias­sero 10 miliardi di euro per un milione di posti di lavoro l’impatto sull’economia sarebbe più forte. Renzi avrebbe dato un chiaro segnale con­tro lo scan­dalo della disoc­cu­pa­zione che in Ita­lia riguarda quasi 3 milioni e mezzo di per­sone. La disoc­cu­pa­zione è la peg­giore ferita per una per­sona. Ma di tutto que­sto non c’è la minima traccia».

giovedì 13 marzo 2014

Aborto: l’obiezione di coscienza e il diritto negato


 

L’obiezione di coscienza ha avuto negli anni un profondo slittamento semantico: da scelta individuale e libertaria di chi rifiutava la leva militare, è diventata un’imposizione della propria visione morale prossima all’omissione di servizio pubblico, come nel caso dei medici obiettori che si rifiutano di praticare le interruzioni di gravidanza. I numeri ufficiali riportano un aumento costante del fenomeno, ma quelli reali sono ancora più allarmanti.

di Chiara Lalli, da MicroMega 9/2013

MenoMeno male che il Senato c’è male che il Senato c’è


13 marzo 2014 - 3 Commenti »
senatoE’ un coro, lo dicono tutti anche i “renziani della prima ora”: l’Italicum non è perfetto, ma è modificabile, è possibile correggerlo, si può migliorarlo… Solo Renzi si è lamentato: se avessimo già abolito il bicameralismo, avremmo già anche la legge elettorale.
Allora, davvero, meno male che il Senato c’è ancora. Domani lo rimpiangeremo: una qualunque maggioranza di governo potrà farsi la legge elettorale che le piace, che le assicura eterno potere senza mediazioni. Governabilità assoluta.

mercoledì 12 marzo 2014

«Renzi ha perso, e più delle donne»


Politica  —Daniela Preziosi,
Riequilibrio di genere. La femminista Alessandra Bocchetti: brave, sul riequilibrio di genere è stata una battaglia vera, non finisce qua. «Serve un’opinione pubblica femminile che guardi alle elette, anche giudicandole. È il tempo del patriarcato dei fratelli, può avvenire di tutto perché si è fra pari». «Ho votato Matteo, ma stavolta ha ceduto a Berlusconi»
↳ Alessandra Bocchetti, storica voce del femminismo italiano

Legge elettorale e doppia preferenza di genere.


Dopo le  battaglie che noi donne abbiamo porato avanti  negli hanno passati per la modifica dell'art. 51 della Costituzione,  non mi sarei mai aspettata che le donne le ex (?) femministe oggi si scagliassero contro la battaglia per la doppia preferenza di genere o, in  caso  di liste bloccate dell'Italicum, contro l'alternanza uomo donna .

martedì 11 marzo 2014

Mimose nei cassonetti

Il voto sulle quote            11 marzo 2014 - 3 Commenti »
Massimo Marnetto

quoteIl 9 Marzo è iniziata la lunga “Festa dell’uomo”, che durerà fino al 7 Marzo del prossimo anno.
Il primo regalo che i maschilisti si sono fatti è la negazione della parità di genere nella prossima legge elettorale.

L’ITALICUM, ADESSO SAPPIAMO ANCHE CHE E’ CONTRO LE DONNE E ANTICOSTITUZIONALE.

« NON E’ ANCORA NATO L’ITALICUM, MA DA SUBITO UN COMITATO ANTI-ITALICUM E’ DI SICURO ANTICOSTITUZIONALE.
COMPAGNE

A me va benissimo che si azzuffino sulle quote rosa o sulle quote gay, o sulle quote Rom, o sulle quote Verdi, o sulle quote del niente. Basta che si impantanino e NON LA PROMULGHINO. Che l’Italicum fosse una legge elettorale contro le minoranze, peggiore del porcellum lo sapevamo già. Adesso sappiamo anche che è una legge contro le donne. Una legge pensata consapevolmente per non favorire la presenza delle donne nelle istituzioni… OLTRE NON DARE LA PREFERENZA,   nel paese dei femminicidi, non può stupire che governo e parlamento si comportino in questo modo: sono il tragico specchio del peggio del paese.

“Così questa riforma è incostituzionale bisogna dare le stesse chance a tutti”


la Repubblica

11 marzo 2014 - 4 Commenti »

Liana Milella
Carlassare_LorenzaQuote rosa? «Definizione inaccettabile». Donne elette? «Lo garantisce la Costituzione». Le soluzioni proposte? «Non me ne piace nessuna». La costituzionalista Lorenza Carlassare ha la “sua”, doppio capolista con possibilità di preferenza per chi vota.
Quote rosa, siamo dentro o fuori la Costituzione?

“Sacrificata la Costituzione all’accordo con Berlusconi non voterò questa riforma”


la Repubblica

11 marzo 2014 - 2 Commenti »

Rosy Bindi«Non parteciperò al voto finale sulla legge elettorale, questa è una ferita molto grave e profonda». Rosy Bindi, l’ex presidente del Pd, è furibonda. Sono stati appena bocciati tutti gli emendamenti sulla parità, anche quello anti discriminatorio su cui uno schieramento di deputate bipartisan puntava.
(g. c.)
Bindi, si aspettava andasse a finire così?

lunedì 10 marzo 2014

Debito pubblico: l’unica soluzione per ridurlo è la patrimoniale


La domanda che tutti si pongono è la seguente “introdurrà Renzi una tassa patrimoniale una tantum, ponendo fine alla nostra lunga attesa?”. E’ questo il dilemma che nessun presidente del Consiglio italiano ha mai voluto affrontare, ma prima o poi tutti i nodi vengono al pettine. Matteo Renzi, da bravo furbetto alla prime armi con la politica nazionale ed internazionale, ha pensato di evitarlo usando i fondi strutturali dell’Unione Europea per l’abbattimento del costo e della tassazione del lavoro. Se fosse così facile, viene da pensare, perché non l’hanno fatto i due suoi predecessori?

L’intervista Gustavo Zagrebelsky “Questo renzismo è una girandola di parole a vuoto”

 9 marzo 2014 alle ore 11.53

 

di Silvia Truzzi   inviato a Torino (il Fatto Quotidiano)

Il costituzionalista analizza la nuova politica e i rapporti istituzionali, tra Parlamento, esecutivo e Colle: “Un sistema di potere incartapecorito aveva bisogno di rifarsi il maquillage Se è vero, è chiaro che occorrevano riverniciature Le larghe intese sono la negazione della dimensione politica. Sono la paralisi”

sabato 8 marzo 2014

La necessità di una nuova consapevolezza per un cambiamento vero!

 Nessuno vuole quote rosa  e tanto meno io, ma sono fermamente convinta che  è necessario rispettare il principio di parità. La società è fatta di uomini e donne ed è giusto che entrambi partecipano al governo del Paese in tutte le sue articolazioni. Quindi niente 50% ma rispetto dell'alternanza uomini e donne, se il Parlamento ed il governo si dovessero assumere la responsabilità di approvare ancora una volta una  legge  elettorale con liste bloccate. 
Mi pare fin troppo ovvio pretendere che nelle liste devono andare persone oneste, capaci e serie: uomini e donne. Non mi risulta però che tutti gli uomini eletti hanno queste caratteristiche e nemmeno le donne. Quindi il problema è  che noi con il nostro voto li abbiamo eletti a prescindere. Si fa un gran parlare di quote, ma mai che si arrivi ad una soluzione che possa finalmente attuare quanto sancito  dall'art. 51 della Costituzione .

venerdì 7 marzo 2014

La finzione della parità Il governo Renzi passi dalle parole ai fatti


 La finzione  della parità Il governo Renzi passi dalle parole  ai fatti

A decollo avvenuto, il primo nodo al pettine riguarda le donne. Sempre lì s'inceppa il meccanismo della propaganda. E combinanzione vuole che la marcia trionfale dell'Italicum in aula viva una tre giorni di sosta che scavalca l'8 marzo di CONCITA DE GREGORIO
 
SARA' interessante vedere il governo Renzi passare dalle parole ai fatti, ora che tutti sono a bordo. Ora che, pazienza per l'overbooking, si è trovato un posticino per tutti: incerti, ex nemici, ultimi arrivati e pecorelle smarrite nella stiva. A decollo avvenuto il primo nodo al pettine, chi l'avrebbe detto, riguarda le donne. 

giovedì 6 marzo 2014

Quel Treno partito dal Sud per difendere la Costituzione!



Sembra oramai lontano quel 24 settembre del 2011, quando le donne di queste Paese, ci siamo messe in viaggio per raggiungere Roma, un treno dal nord ed uno dal sud, per circondare il Parlamento, per riappropiarci dei luoghi che ci appartengono, per dire non alla modofica della Costituzione. Non eravamo tantissime, ma con la nostra forza ed il nostro entusiasmo siamo riuscite a riempire la piazza del Parlamento, siamo riuscite a farci ascoltare dal P.R. e siamo riuscite a bloccare la modifica dell'articolo 1 della Costituzione. Da quel lontano 24 settembre del 2011 nessuno ha parlato più dell'art. 1.
Miracolo della forza delle donne!!!

La parità di genere mai realizzata

Ancora una volta le forze politiche parlamentari hanno dimenticato l'art. 51 della Costituzione che recita : "tutti i cittadini dell'uno o dell'altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche  elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge ..."
Infatti nella legge di riforma elettorale in discussione in Parlamento questo principio viene ancora una volta disatteso.

Italicum, Napolitano: “Nessun intervento, promulgherò dopo attento esame”

di  | 6 marzo 2014
Italicum, Napolitano: “Nessun intervento, promulgherò dopo attento esame”
Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, auspica “la conclusione positiva su basi diadeguato consenso parlamentare” dell’iter della legge elettorale, ma in questa fase “è fuorviante” chiedergli “in nome di presunte incostituzionalità di pronunciarsi o ‘intervenire’ sulla materia”. Infatti non ha “altro ruolo da svolgere che quello della promulgazione – previo attento esame – del testo definitivamente approvato dalle Camere”. E’ quanto si legge in una nota diffusa dal Quirinale.

Se i bimbi cantano il culto di Matteo


la Repubblica

6 marzo 2014 - 2 Commenti »

Francesco Merlo

RenziSiracusaLA CANZONE era così servile che avrebbe messo in imbarazzo i nordcoreani. Perciò Renzi, che ha fama di disobbediente («sono un po’ bullo»), avrebbe dovuto liberare, fare discoli e mandar fuori a giocare quei poveri figli di Siracusa che gli cantavano «facciamo un salto / battiam le mani / muoviam la testa/ facciam la festa». Diciamolo più chiaro: se fosse stato ancora lo stesso che, appena eletto segretario, scelse come inno “Resta ribelle” dei Negrita, Renzi avrebbe certamente intonato «prendi una chitarra e qualche dose di follia / come una mitraglia sputa fuoco e poesia». E, con l’incitamento a contestare e a irridere i maestri, avrebbe coperto quei miagolii che dai maestri erano stati imposti: «Presidente Renzi, da oggi in poi / ovunque vai, non scordarti di noi».

mercoledì 5 marzo 2014

I sottosegretari e l’articolo 54 della Costituzione


Le nomine

5 marzo 2014 - 3 Commenti »



 Giorgio NapolitanoFra le molte inquietanti domande che affollano la nostra mente in questi tristissimi giorni ce n’è una relativa all’art. 54 (2° par.): “ I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina e onore”, un fondamentale articolo della Costituzione dimenticato e sempre più vilipeso. Non è però un dato scontato e irreversibile che l’onore sia un valore definitivamente perduto; cittadini e politici onesti e degni di onore sicuramente non mancano ma sono poco visibili, sommersi dal malcostume appariscente e diffuso.

Crisi, Padoan: “E’ l’ora della riscossa”. Ma Fitch boccia il piano del governo

L'agenzia di rating minaccia di declassare la Cassa depositi e prestiti, su cui punta Renzi per ripagare i debiti della pubblica amministrazione e andare incontro ai piccoli imprenditori. Precisa che "non è ancora chiaro come la Cdp verrebbe coinvolta", ma "la garanzia statale potrebbe violare la Costituzione"
  | 4 marzo 2014  
Crisi, Padoan: “E’ l’ora della riscossa”. Ma Fitch boccia il piano del governo
Cambia il governo, resta l’ottimismo. Se l’ex ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, vedeva la “luce in fondo al tunnel”, il suo successore Pier Carlo Padoan sostiene che “è arrivata l’ora della riscossa“. Il numero uno di via XX Settembre annuncia che “abbiamo l’energia per riformare il Paese profondamente”, sottolineando che “dobbiamo rimuovere le strozzature che imbrigliano la nostra società e aprirci al contributo dei più giovani e di tutti coloro che sono impegnati a dare qualcosa di sé al bene comune”.

Regolamenti, ecco che cosa blocca il Parlamento. E la democrazia

Sono vecchi di mezzo secolo, prevedono ancora l'appello nominale, il voto per alzata di mano o con palline bianche e nere. Scandiscono i tempi d'aula su quelli del primo Novecento, quando i parlamentari raggiungevano Roma col treno a vapore. Le leggi d'iniziativa popolare restano al palo e viaggiano, tra mille intoppi, solo i provvedimenti dell'esecutivo
Parlamento