Ho appena terminato la lettura del libro di Nella Toscano. Amo leggere saggi e romanzi, ma collocare il testo di questa bravissima scrittrice tra questi, mi è diventato difficile. Perché se del primo ha la caratteristica della denuncia dei compromessi e dei comportamenti mafiosi che hanno ruotato e si sono avviluppati attorno al suo percorso lavorativo e politico, che vanno dagli anni settanta ai nostri giorni ( un contributo, prima ancora di un esempio caparbio, e un auspicio che l'etica e una vera giustizia lascino il passo alla corruzione dilagante), del secondo ha gli ideali, la passione e la tensione morale, il fascino della lotta, delle sconfitte, delle battaglie vinte, delle inevitabili delusioni di chi da fanciulla ha ricevuto in dono insegnamenti ed esempi di probità dai genitori. La citazione, scolpita sulla tomba di Pippo Fava: “ Se non si è disposti a lottare a che serve essere vivi? ” sembra essere stato il suo credo, e nonostante gli infamanti tradimenti e i comportamenti di amici e compagni da sepolcri imbiancati, Nella non sarà mai doma, e seppur con molti dubbi e perplessità non si tirerà mai indietro. Nella si sofferma sulla nostra bella Costituzione, che consorterie politico- affaristiche, nonostante gli italiani avessero già bocciato le manomissioni dell'assetto istituzionale con il referendum del 2006, in nome di una presunta governabilità, cercano tutt'ora di stravolgere facendoci credere che il presidenzialismo sia la panacea di tutti i mali. Non ci vuole molto per capire che questi sono nuovi espedienti per svincolarsi dal patto costituzionale trasformando la nostra povera democrazia in un regno oligarchico per mantenere intatti i privilegi del Gattopardo. E lo spettro del grande fratello di orwelliana memoria, da evitare con tutte le forze. La scrittrice non attacca nessuno in particolare, lasciando giustamente intendere che è il sistema, le connivenze, le raccomandazioni, l'ipocrisia che hanno ormai minato le fondamenta del nostro Paese. Ma ancora una volta l'ottimismo degli idealisti la invade, e cita alla fine del suo libro Danilo Dolci: “ Sapere inventare con gli altri, in modo organico, il proprio futuro, è una delle maggiori riserve di energia rivoluzionaria di cui il mondo possa disporre, uno dei modi essenziali per liberare nuove possibilità...” E conclude: NE SAREMO CAPACI? UN LIBRO SCORREVOLE E SCRITTO IN MODO SEMPLICE CHE CONSIGLIO AGLI AMICI. PERCORRERANNO INSIEME A NELLA TOSCANO LE BATTAGLIE PER L'EMANCIPAZIONE DELLE DONNE E GLI ANNI BUI DELLA SICILIA E DEL NOSTRO PAESE DAGLI ANNI SETTANTA AD OGGI. PER ACQUISTO inviare mail a: edizionigemina@alice.it oppure con IBS
di: Sergio Casagrande