Report del convegno “Riforme Costituzionali?
Parliamone insieme!”
Palermo 20.9.2012 – Villa Niscemi, sala delle
Carrozze -
Medaglia
di Rappresentanza del Presidente della Repubblica Giorgio Napoletano.
Il 20 settembre si è svolto a Palermo, Villa Niscemi, sala
delle Carrozze il convegno organizzato dal Treno delle Donne in Difesa della
Costituzione, in occasione del quale l’illustre
Sig. Presidente Della Repubblica ha conferito la medaglia di
rappresentanza al progetto
"La Costituzione Ritrovata"
.
Siamo orgogliose di un così prestigioso conferimento e per
questo lo abbiamo ringraziato.
Il convegno è stato molto partecipato ed il dibattito,
di alto profilo culturale, è stato molto apprezzato ed applaudito.
Al convegno erano presenti rappresentanti dell'ANPI: per la
provincia di Palermo Angelo Ficarra, per l'ANPI nazionale Maria
Letizia Colaianni, mentre Giuseppina Vacca ha portato il saluto del
responsabile regionale Ottavio Terranova.
Alla manifestazione hanno aderito diverse associazioni, tra
cui alcune femmnili e la UIL Sicilia. Messaggi di condivisione e di
apprezzamento sono pervenuti anche dall'estero ed altresì dal Sindaco Orlando un apprezzamento
per il nostro impegno.
Siamo pertanto molto soddisfatte sia per la partecipazione,
che per la qualità degli interventi.
Grazie a tutti i relatori ed a Elvira Grilli, Vice Presidente
dell'associane, che ha dato un contributo fondamentale per la buona
riuscita della manifestazione ed agli intervenuti che, con i loro
interventi di alto profilo culturale,
hanno altresì contribuito al suo successo.
Gli interventi dei relatori si sono articolati nel seguente
modo:
P
La Dott.essa Elvira Grilli ha aperto il dibattito
denunciando il ritardo degli Italiani, rispetto ad una Costituzione molto più
avanzata.
Di chi è la colpa di questo ritardo? Degli Italiani o di chi
ha dimenticato di insegnar loro la Costituzione e la sua fondamentale
importanza?
E’ dovere di ogni cittadino battersi per difendere questo strumento importantissimo,
l’unico che abbiamo per fare valere i nostri diritti ed anche i nostri doveri!
La Dott.ssa Grilli ha poi formulato una serie di domande che nascono da queste considerazioni:
cosa significa modificarla e quali rischi questo comporta? Non sarebbe più
ovvio e giusto consultare su questo direttamente i cittadini, che in una
democrazia sono i veri attori, o queste modifiche passeranno come sempre sulla
loro testa, anche se si sta discutendo del loro futuro? E cosa possono fare gli
stessi cittadini per rivendicare la loro partecipazione, il loro buon diritto
di partecipare a questo dibattito?
Sono questi i temi
oggetto del confronto
organizzato dall’Associazione Treno delle donne per la Costituzione, proprio
per contribuire a creare in Italia una civile discussione e anche – diciamolo –
per sottolineare il buon diritto delle donne a parteciparvi con un ruolo di
primo piano.
P
L’Arch.
Sebastiana Toscano, presidente dell’Associazione, ha preliminarmente
illustrato
brevemente com’è nata
l’idea del Treno Delle Donne per la Costituzione, ha riferito della
manifestazione del 24.9.2012
e dell’incontro al Quirinale, avvenuto in occasione della stessa manifestazione, nel corso del
quale è nata l’idea del progetto “La Costituzione Ritrovata” a cui il Presidente della Repubblica
Giorno Napolitano ha
dato una propria medaglia di rappresentanza.
Un
messaggio di ringraziamento è stato rivolto al Presidente della Repubblica
Giorgio Napolitano per questo alto riconoscimento, di cui le donne del Treno sono orgogliose e
per la sua dimostrata sensibilità verso le donne impegnate nella difesa della
Costituzione.
Preoccupazione è stata espressa nei
confronti della riforma Costituzionale in discussione
in Parlamento, sia per il contenuto, che per le modalità con cui procede l’iter Parlamentare, senza che i cittadini ne
siano stati informati e senza che
sia stato aperto un dibattito nel Paese.
Ed infine, l’arch. Toscano ha illustrato il
progetto “La Costituzione Ritrovata”, ricevendo apprezzamento dagli
intervenuti.
P
La Prof.ssa
Esmeralda Bucalo ha poi spiegato ed illustrato in maniera chiara quali sono le
riforme Costituzionali in discussione in Parlamento, mettendo in evidenza quali
rischi comporta per la Democrazia nel nostro Paese una eventuale approvazione
delle stesse.
In riferimento al procedimento legislativo ha evidenziato le criticità che la modifica pone e dei problemi
notevoli sia per quanto concerne i Regolamenti parlamentari che dovrebbero essere
modificati e adeguati fra loro, quanto a tempistica dei procedimenti
legislativi, numero delle commissioni, loro competenze e composizione, nonché
alle commissioni bicamerali che lo stesso disegno di legge costituzionale
prevede possano esaminare certi tipi di leggi.
In quanto al
governo: Il disegno ha delle notevoli criticità: in primo luogo, è necessario
modificare la legge elettorale del Parlamento, nonché istituire quella per
l’elezione presidenziale, le quali dovrebbero svolgersi insieme o comunque a
breve distanza (come in Francia) per garantire che il Governo ed il Presidente
ed il Parlamento siano dello stesso colore politico e garantiscano maggiori
probabilità di fine della legislatura.
In secondo
luogo non è previsto nulla relativamente alla responsabilità presidenziale, che
resta conformata come l’attuale art. 90 Cost. che però è configurato su un
Presidente della Repubblica organo non governante.
Terzo non è
molto chiaro il ruolo presidenziale all’interno del Governo da lui presieduto
(il testo non si esprime), ed il modello francese sembra solo malamente imitato
(in Francia, le competenze presidenziali e del primo ministro all’interno del
Governo sono molto ben delineate e definite e consentono ad entrambi gli organi
di Governare sia se espressione dello stesso colore politico che non, evitando
pericolosissimi stalli nel potere decisionale, che invece nel disegno di legge
costituzionale italiano non sembrano potersi superare)
Infine ha
evidenziato la necessità che le riforme Costituzionali devono essere sottoposte
a referendum, perché sulle stesse
i cittadini devono avere la possibilità di potersi esprimere.
P
Il Prof. Vincenzo Provenzano ha affrontato e riferito sull’inserimento
del pareggio di Bilancio in Costituzione e sui rischi che esso comporta sia per
l’economia che per lo stato sociale.
Tale scelta privilegia la finanza
piuttosto che i diritti dei cittadini, disattendendo quindi il dettato
Costituzionale e mette quindi a
rischio lo stato sociale con
conseguenze gravi per il Paese, per l’economia e per la democratica.
P
Il Dott. Domenico De Simone ha parlato del lavoro richiamando l’art.3 della Costituzione
nella parte che recita :è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di
ordine economico e sociale,che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza
dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva
partecipazione di tutti i
lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
La nostra Costituzione mette quindi al
primo posto lo sviluppo e la
dignità della persona umana e non il mercato.
"La Costituzione si fonda sul
diritto al lavoro. Come tutelare questo diritto e conciliarlo con la scomparsa
del lavoro nella società contemporanea? La precarietà è divenuta la regola
nella nostra società e il salario è spesso del tutto insufficiente a garantire
il diritto ad una retribuzione "in ogni caso sufficiente ad assicurare al
lavoratore e alla famiglia un'esistenza libera e dignitosa."
È possibile creare un sistema nel
quale questo principio è rispettato rispettando sia la dignità dei cittadini
sia gli interessi delle imprese a svolgere attività economicamente remunerative
senza generare i conflitti che esplodono numerosi soprattutto in periodi di
crisi.
L'idea è quella di introdurre il
Reddito di Cittadinanza Universale per attuare un principio di solidarietà
sociale generale e non soggetto al potere.
La regolazione del potere
finanziario nella carta Costituzionale. Necessita di una riforma che tenga
conto della esistenza e del peso di questo potere nella società civile."
Il Dott. De Simone ha illustrato
poi le cause che hanno prodotto debito pubblico di proporzioni enormi, puntando
il dito sugli interessi e sulla creazione del denaro che a sua volta produce
debito e quindi sulla necessità di cambiare radicalmente questo meccanismo.
Avere inserito il debito fuori
bilancio in Costituzione è stato un errore, perché questo avrà delle
conseguenze enormi sul piano
sociale. La solidarietà umana deve
sostituire questo sistema finanziario che sta strozzando il nostro Paese e l’Europa.
P
L’Avv. Salvatore Raiti nel suo intervento ha posto
l’accento sull’urgenza di un’Europa Costituzionale
con effettivi poteri sovra nazionali.
In questo
contesto in Italia abbiamo bisogno di raggiungere un primo e imprescindibile obiettivo, avere uno
Stato moderno adeguato alle sfide del III Millennio, che sia più forte e meno invadente per rinnovare e
rendere appropriata la nostra
democrazia.
Oggi in Parlamento vi sono 500 proposte di riforme Costituzionali
anche della prima parte della Costituzione .
L’Avv. Raiti
sostiene che c’è la necessità oggettiva d’intervento, lo dimostra il contesto storico con le
problematiche ad esso
connesse e gli innumerevoli
tentativi di intervento, nonché le centinaia disegni di legge di origine governativa e Parlamentare.
Come fare per
uscirne bene?
L’ avv. Raiti
propone quindi un’Assemblea Costituente eletta con metodo proporzionale con 1
anno di tempo.
Le regole si fanno insieme:
non si tocca la prima parte dei
Principi Costituzionali, a suo parere serve invece ed è indispensabile una
semplificazione dell’architettura istituzionale, sono maturi i tempi per la riduzione del numero dei
parlamentari e di una sola camera, istituendo il Senato delle Regioni,
riducendo le province e prevedendo il potere di sfiducia dei ministri.
E’ una sfida
difficile, afferma l’Avv. Raiti, ma abbiamo il dovere di farcela, partendo dai
principi della Nostra Splendida Costituzione ed innovando i meccanismi,
dobbiamo rinsaldare la nostra società e riscoprire una missione comune ed il
piacere e l’orgoglio di batterci per vincere la sfida.
P
Giuseppina Vacca ha portato il saluto dell’ANPI e nel
suo intervento breve e appassionato ha ribadito il necessario dovere della memoria per preservare il futuro
.
Ha richiamato il
contributo che le donne hanno dato sia nella Costituente, sia nella lotta
partigiana.
Ha ricordato i
tanti partigiani che per la conquista della libertà hanno sacrificato senza
esitazione la loro vita.
Solo tenendo
viva la loro memoria possiamo
sperare di preservare la nostra Costituzione e la nostra democrazia dai continui
attacchi che ogni giorno subisce
da una classe politica non adeguata e spessissimo incompetente.
Il “Treno delle Donne in Difesa Della
Costituzione” pone quindi nelle Mani del Presidente della Repubblica il futuro
del Paese per la cui vita politica, sociale, economica e culturale non si fermerà in alcuna “stazione”, ma
continuerà a viaggiare nel cuore e nella memoria storica del Paese che nessun
Governo è autorizzato “ope legis” a stravolgere a fini “altri”che non siano
pienamente in ossequio alla Costituzione Repubblicana Italiana.
La presidente
Dell’Associazione TDC
Arch. Sebastiana
Toscano
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