martedì 27 marzo 2012

La Democrazia è Fatica !

https://www.facebook.com/notes/nella-toscano/la-democrazia-%C3%A8-fatica-/454583579970
 Che nel nostro Paese c’è un deficit di democrazia in maniera esponenziale è sotto gli occhi di tutti: non lo vede solo chi non vuol vedere.
A darcene una prova tangibile e drammatica è prima di tutto questo governo di tecnici, che di tecnico ha davvero molto poco e direi anche per le competenze che non appaiono all’altezza di luminari della tecnicità.
 La manifesta avversità non solo al confronto con le parti sociali, ma anche a riconoscere il Parlamento come luogo deputato alla formazione delle leggi, organo supremo e luogo naturale per dibattere ed assumere le decisioni in autonomia, così come previsto dalla Costituzione, è molto grave  e denota un deficit di democrazia elevato all’ennesima potenza.
La democrazia è fatica e non è semplificando ed eliminando gli ostacoli e le avversità che si possono risolvere i problemi in uno stato che si dice democratico, ma confrontandosi   nei luoghi e nei modi dovuti nel rispetto delle regole democratiche che ci siamo dati.
Si parla tanto di democrazia, ma spesso si disconoscono quali sono le regole che attengono uno stato che si dice democratico nel vero senso della parola.
Io penso che per dirsi veramente democratici bisogna darsi delle regole e poi rispettarle e farle rispettare. Come sappiamo la nostra bussola è la Costituzione dove sono contenute tutti i principi, i valori, i diritti ed i doveri a cui ogni cittadino Italiano si deve attenere, o meglio si dovrebbe attenere.
Regole, diritti e doveri  che  ogni giorno vediamo sempre più calpestati non solo dai politici, ma anche da moltissimi cittadini a tutti i livelli, con il risultato che a pagare sono sempre coloro che invece queste regole le rispettano e le vogliono rispettare.
Guardando report di domenica scorsa   qualsiasi cittadino/a   ha potuto farsi un’idea del grado di immoralità che ha travolto il Paese, di come sia  stato abolito  in un colpo solo il diritto alla pensione dopo anni di lavoro, di come il lavoro sia concentrato nelle mani di pochi,  a cui è consentito assumere incarichi plurimi strapagati senza svolgere nemmeno uno dei compiti inerenti i vari incarichi, della strafottenza dimostrata di fronte al grido di dolore dei 350.000 pensionanti che si vedono negato il diritto alla ricongiunzione dei contributi versati per le stratosferiche cifre che vengono richieste per questo obiettivo, che un lavoratore forse non ha guadagnato nemmeno in tutta la sua vita lavorativa.  Per non parlare dell’Imu  agli  ospiti     delle case di riposo e di quella che tutti i cittadini saremo costretti a pagare.
La giustizia che non funziona e che non è uguale per tutti, come dimostra  anche l’ultima scarcerazione di un imputato eccellente perché non poteva mangiare fave e piselli.
Ebbene un poveraccio sarebbe rimasto in cella a pane e  acqua mentre questo signore se ne sta a casa sua perchè a chi doveva decidere non è venuto in mente che poteva cambiargli il menù, bell’esempio di Giustizia davvero!!
Un Paese così disastrato  non può più definirsi democratico, neppure fondato sul lavoro,    la giustizia è diseguale, così come sono diseguali le pensioni, gli stipendi, il lavoro, gli incarichi e tutto il resto.
Ci si domanda come sia potuto accadere tutto questo.
Io penso che tutto questo è potuto accadere perché sono saltate le regole e penso anche che in questo ognuno di noi porta la sua razione di colpa.
Siamo colpevoli perché abbiamo voluto sotterrare la fatica della democrazia, perché è più comodo fare come fan tutti senza porci problemi,alle regole preferiamo l’anarchia    totale  perché è più comodo e così piano piano le abbiamo di fatto cancellate tutte.     Libertà, uguaglianza e fraternità sono scomparse dal nostro vocabolario e dal nostro sentire e così siamo di fatto  arrivati al disastro di oggi.
La democrazia è oggi solo come un ricordo incompiuto e forse sarà del tutto sotterrata chissà per quanti anni a venire.

Nessun commento: