giovedì 29 settembre 2011

Quando la protesta non ha SPONSOR politici o sindacali

https://www.facebook.com/notes/paola-bozzini/quando-la-protesta-non-ha-sponsor-politici-o-sindacali/10150321369481598
L'articolo de L'Unità sulla manifestazione del 24 settembre davanti al Parlamento è bellissimo! Peccato solo che i giornali siano usciti soltanto DOPO l'evento e non abbiano (nonostante le tante promesse) annunciato in precedenza il "Treno delle donne per la Costituzione". Le Tv, avide di immagini, ci hanno bombardate di telefonate, ma la carta stampata .....ha aspettat! Soltanto dopo, DOPO il comunicato diramato dalla Presidenza della Repubblica, relativo alla nostra delegazione ricevuta al Quirinale per un'ora e un quarto, si è mossa. Alcuni hanno pubblicato una foto con lunga didascalia (La Stampa) altri hanno dato una breve notizia e altri hanno pubblicato dei begli articoli.
Come mai? Ricordiamo tutti, io credo, il battage pubblicitario effettuato in occasione del 13 febbraio scorso (Senonoraquando?) ed anche quello, un po' meno roboante, ma altrettanto intenso, che ha preceduto l'incontro di Siena. Certo, noi siamo alle prime armi! Ovvio, dobbiamo ancora intessere relazioni forti che ci consentano di riempire bene le piazze. Tuttavia una riflessione sorge spontanea. Se invece di combattere strenuamente per mantenere l'evento scevro da una qualsiasi sponsorizzazione, partitica o sindacale, avessimo risposto di Sì al Pd alla Cgil, all'Idv e via dicendo, di sicuro i giornali  ne avrebbero parlato prima, durante e dopo!
Noi non ci saremmo  dovute autotassare per il palco, i depliant, le costituzioni e quant'altro, ma avremmo avuto manifesti, piazze e tutto l'occorrente, compreso il tam tam pubblicitario dei giornali, gratis. E non avremmo dovuto fidarci di persone che poi hanno agito in modo disonesto!
E qui sta uno dei punti nevralgici di questa riflessione.
Prendiamo ad esempio "Il Fatto Quotidiano" che spara a destra e a manca affermando la sua "totale indipendenza". Come mai non ha nemmeno citato questa manifestazione fatta da semplici cittadine e cittadini? M'interrogo su questo giornale in particolare perchè lo comperavo sempre (ora non più), ma mi piacerebbe chiedere anche all'amico e collega Giannantonio Stella (Corsera) i motivi del suo silenzio, del suo non rispondere! E vorrei ...capire! Sì vorrei capire  i motivi che hanno portato delle "compagne" come Concita De Gregorio, Sabina Guzzanti ed altre di analogo impegno (pubblico) a non rispondere nemmeno alle mail inviate!
C'è stata una lettera "illuminante", pubblicata nel blog della Serracchiani, che, qualche mese fa, mi fece sobbalzare per l'indignazione. Ma adesso penso che quella lettera, oltre ad usare un linguaggio di normale routine nel Pd, è lo specchio fedele  di quella parte politica che si ostina a qualificarsi come "opposizione" o come "la sinistra", ma che in realtà non  è nulla di tutto ciò!
Anzi! E' la solida ancora di salvezza per questo governo corrotto! Aderisce anche alle proposte di "cambiare" l'articolo UNO della Costituzione! Non ha tagliato un centesimo delle proprie faraoniche e vergognose spese! Potrei coninuare  la sfilza elencando le "assenze complici" al momento di voti importanti e molte altre cose gravissime,che non sono sfuggite all'elettorato, esausto oltre che nauseato.
Ecco, in quella lettera, Debora Serracchiani esortando Luigi Bersani a fare del suo meglio per rilanciare il Pd, concludeva dicendo: ".......Certo tutto questo ti costerà forse UN'ONCIA DI COERENZA, ma ne vale la pena".
Capite? Un'oncia di coerenza! Credo non servano commenti a un simile linguaggio politico.
Ed ecco spiegati i silenzi di compagne e compagni: L'INCOERENZA! Lo stile, tutto italiano, di chi grida, strepita, s'indigna e poi, con i FATTI tradisce e contraddice sé stesso.
Sono dure lezioni queste, lo sono state mentre lavoravamo e lo sono anche oggi. Ma è proprio da questo genere di "lezioni" che traiamo una nuova linfa, una nuova forza e la volontà di perseverare e di proseguire così SENZA frammistioni politiche di sorta, coi nostri pochi mezzi, ma ricche della nostra grande passione e di onestà politica e ideale.
Persino le cosiddette "compagne" della Rete delle Donne per la Rivoluzione Gentile, dopo avere cercato di boicottare in tutti i modi la manifestazione, dopo essere state assenti, in tutto e per tutto, compresa la piazza (e ce n'erano tantissime di romane), adesso vorrebbero far credere di essere state parte attiva del Treno per la Costituzione! Molto triste! Squallido, direi. L'iniziativa è nata dalla Rete AUTONOMA delle Donne siciliane per la Rivoluzione Gentile (Associazione presieduta da Nella Toscano) e dalla Rete AUTONOMA delle donne venete insieme alla Rete Viola. Poi, una volta avviato il sito e lanciato l'evento su Facebook, le associazioni hanno cominciato ad aderire e sono in breve diventate cento, ma La Rete delle Donne per la Rivoluzione Gentile non ha MAI aderito!
Tante le associazioni che però, nonostante le lettere di adesione piene di entusiasmo, alla prova dei fatti sono del tutto mancate, fatto più che deludente! E' bello iscriversi, "apparire" accanto ad associazioni storiche, come l'UDI, ma poi le azioni reali, la promozione dell'iniziativa fra le proprie associate e anche il supporto economico (richiesta una miseria: 30 euro ad associazione come aiuto per le spese!) sono un altro paio di maniche! Infatti la maggioranza non ha alzato un dito e non è nemmeno intervenuta il 24! "Fra il dire e il fare... c'è di mezzo la COERENZA"! Noi, alle prime armi, abbiamo creduto alle lettere e alle promesse e siamo state...tradite.
E veniamo all'ultima parte di questa riflessione: Facebook e il web.
C'è moltissima gente che crede che in Italia il web abbia la stessa valenza che altrove! SBAGLIATISSIMO! Facebook, i blog e tutto il web hanno avuto è vero un forte impatto propositivo per i referendum, ma c'è un MA grande come  il mondo! Al Referendum bisognava  (se si voleva l'acqua pubblica e tutto il resto che sappiamo) ANDARE a votare! Si trattava di dire NO al Nucleare e NO al Legittimo impedimento.   E la gente ha capito, grazie ai comitati referendari e alla loro azione capillare, che non doveva restarsene a casa!
Le proteste, le manifestazioni, le azioni "contro", sono tutt'altra cosa! Da quando abbiamo lanciato la manifestazione del 24 settembre, sono "fiorite" decine di altre manifestazioni! C'è chi è convinto che l'Italia si attiverà come la Spagna e promuove gli INDIGNADOS, c'è chi propone proteste per il LAVORO, per i PRECARI ed è convintissimo di farcella perchè "il web risponderà". Nulla di più illusorio! Facebook, come il web risponderanno in proporzione ed a seconda di chi ci sarà ALLE SPALLE degli organizzatori (Pd, IDV Cgil ecc. ecc oppure RISORSE, cioè soldi).
Sapete cosa mi chiedevano  in merito alla manifestazione? "Ma quanti verranno? Chi ci sarà?" come se noi avessimo potuto avere la sfera di cristallo. E non sono state poche. "Se venite saremo di più" rispondevo sentendomi sempre più perplessa! E sulla pagina dell'Evento le adesioni sono state migliaia!!!!!
Ecco quindi il succo finale di questa riflessione. La protesta  senza "sponsor politici" è non solo possibile, ma auspicabile purchè si stia con i piedi ben piantati per terra, senza fidarsi dei numeri  delle adesioni e guardandosi bene le spalle da chi, inevitabilmente, cercherà di strumentalizzare chi si sta impegnando allo spasimo.
E' possibile e PIACE! E' piaciuta anche al Presidente Giorgio Napolitano tanto che ci ha chiesto di proseguire creando un progetto forte che  la Presidenza s'è impegnata a sostenere. Un progetto che "rieduchi" le menti, risvegli le coscienze e insegni ad ogni cittadino il valore ed il peso del proprio ruolo. Il popolo SOVRANO è fatto di migliaia di persone. Quelle persone siamo noi che ogni giorno lottiamo per sopravvivere e per aiutare chi possiamo come possiamo. Ed è solo  da NOI tutti che può partire una benefica e costruttiva rivoluzione che faccia rinascere il Paese. Il nostro percorso è iniziato e non si fermerà. Chi vuole si unisca a noi, salga sul Treno e sarà benvenuta/o purchè l'impegno sia vero e le azioni siano fatte con onestà.
Viva l'Italia, Viva la Costituzione e Viva la nostra bandiera!
Paola Bozzini
La delegazione al Quirinale